Pensavo di non dover aggiungere nulla a quanto ho già scritto sulla saga degli "Hunger games": declinante come tutte le saghe mano a mano che si procede. /Per inciso, che il bollino da rosso nei primi episodi sia passato a giallo è la principale sorpresa,o più probabilmente solo un errore di valutazione in chi lo ha trasmesso in tv).
Lo schema non è niente affatto originale per un film fantascientifico/politico: dopo il primo episodio in cui si definisce il contesto ed emergono il carattere dei protagonisti e il leader dei buoni, seguono la ribellione, la fuga, la riconquista e la vittoria dei buoni sui cattivi.
Ed invece ecco la sorpresa nel finale, che merita la tanta (forse eccessiva) attesa a cui lo spettatore si è sottoposto. Non dico proprio inattesa, perché a un certo punto la speri e la immagini, ma solo perché ti ci hanno sapientemente portato a farlo. L'eroina, a rivolta conclusa, sceglie di uccidere il capo della rivolta e reggente ad interim al posto del vecchio tiranno, accelerando così la democrazia. Perché spesso sono la poltrona del tiranno, il sistema ed il potere, a rovinare e a dominare le persone pur partite col piede giusto e con le migliori intenzioni. E quello che vince e trionfa moralmente alla fine nel film è la vita semplice in campagna di una famigliola felice con due bambini, fuori dai giochi di potere.
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