Regia di John Landis vedi scheda film
Tre intrepidi pistoleri senza macchia - ma solo nel cinema - si cimentano in un'impresa vera, tra equivoci e colpi di.... fortuna.
Rivisto dopo tanti anni, devo dire che l'ho apprezzato di più. Ho colto meglio il lato ironico, le allusioni scherzose ai western, le battute dei dialoghi. A proposito, ho trovato eccellente il lavoro del doppiaggio: oltre che a ottime voci, vanta soluzioni intelligenti per le gag (anche se la perfezione è impossibile...) e la creazione di un idioma maccheronico di italiano misto a spagnolo molto riuscito. Esso compensa adeguatamente il forte accento spagnolo della versione originale, impossibile da rendere in italiano. Ho sentito poi come el Guapo parla in originale, e devo dire che il doppiatore italiano ci va vicinissmo.
Alcuni momenti sono esilaranti, e alcune gag proprio originali: si pensi all'episodio della borraccia, o del cespuglio canterino e dello spadaccino invisibile, o ancora alla rassegna da parte del Guapo dei suoi sgherri. Il curriculum di scorrerie e saccheggi si trasforma a poco a poco in un elenco surreale di stupidaggini. Da ricordare anche il finto film muto dell'inizio, con tanto di attori uomini con il rossetto (come si usava).
Ho trovato indovinato anche l'ammassamento conclamato di stereotipi del cinema western/avventuroso, che finiscono per produrre divertimento proprio con la loro ovvietà. Qualcuno di questi fa cilecca, forse perché non sfacciato e caricaturale come dovrebbe essere.
Quanto agli attori, il terzetto di protagonisti è molto affiatato, e una menzione d'onore va anche ad Alfonso Arau nei panni del Guapo, un curioso bandito esattamente a metà tra il buffo e il sadico. Un po' inespressiva la bella fanciulla da liberare, forse per l'attrice fuori parte.
Certo, non tutto fila liscio, ma la pellicola dà un divertimento originale, quasi surreale, e ha un'aria scanzonata e spontanea sempre più rara da trovare nei film.
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