Regia di Yann Gozlan vedi scheda film
.
L'uomo ideale è, se riesco ad entrare nell'immaginario collettivo di una media di appartenenti al sesso femminile, un individuo attraente, curato, talentuoso, affascinante, con un livello di cultura che riesce a condividere con gli altri riuscendo ad esprimere il suo sapere e ad incantare chi lo segue con la magia delle parole, meglio se scritte.
Mathieu ha venticinque anni, è alto e slanciato, gradevole d'aspetto, senza quattrini, ma convinto di avere un talento tutto suo nella scrittura, e per tal motivo proteso a divenire famoso sperando che qualche editore apprezzi le bozze che instancabilmente di appresta a ricavare dalla sua mente laboriosa e perennemente attiva.
Intanto lavora con un parente per una ditta di trasporti, fino al giorno in cui, sgombrando la vecchia casa di un anziano appena deceduto, trova per caso un manoscritto sigillato e, incuriosito, se lo porta a casa iniziando a leggerlo: un diario di un soldato impegnato nella guerra D'Algeria, diviene un'epopea mozzafiato che il ragazzo divora lungo tutta una notte insonne: un romanzo a tutti gli effetti, dotato di una presa narrativa e di una scrittura incisiva ed incalzante che attanaglia e incolla al manoscritto. E soprattutto un'opera intima rimasta segreta per un autore solitario ed apparentemente senza eredi. Un'opera dunque che egli potrebbe spacciare per sua, inviandola ad una casa editrice quasi per mettersi alla prova. Il romanzo non solo viene pubblicato, ma il successo lo trasforma in uno scrittore di grido, ricercato ed osannato, lodato dalla critica; incontra una giovane avvenente critica letteraria e se ne innamora, andando a vivere con lei nella sontuosa villa dei genitori in riva al mare della Costa Azzurra, godendosi fama e ricchezza, e cominciando ad arrovellarsi per creare un'opera seconda che possa in qualche modo non tradire le febbricitanti attesa di pubblico e critica, che sembra ogni mese che passa lo metta al muro per richiedere l'opera di conferma.
Strutturato come un noir, con tanto di omicidio e di ricatto subdolo da parte di un figlio delinquente dell'autore deceduto, che appare dal nulla e getta in una spirale di violenza e malaffare l'avventato protagonista, UN HOMME IDEAL è un thriller dalla storia già vista e letta in molte altre occasioni: girato con una certa cura e nella tradizione del giallo, che prevede spesso ,come in questo caso, un incipit a ¾ della vicenda, nel momento culmine della massima disperazione o difficoltà, èer poi ricominciare dall'inizio con l'evolversi naturale della vicenda e procedere con una chiusura più o meno a sorpresa.
Piatto forte del film, la presenza nel momento di massima popolarità per l'attore Premio Cesar 2015 per Yves Saint Laurent, Pierre Niney (de la Comédie Francaise), affascinante quanto basta per riprendere un ruolo dannato alla Delon o alla Belmondo. Le si affianca l'incantevole Ana Girardot in una girandola di follia da successo e megalomania cui fa seguito il momento del sospetto e un precipizio apparentemente senza ritorno per il nostro tormentato protagonista.
Regia curata e minuziosa di un certo Yann Gozlan, all'opera seconda dopo l'horror Captifs, che non riesce ad essere originale o dirompente, ma si limita a giostrare la tensione narrativa in un piacevole accumulo di situazioni forti rendendo la pellicola un drammatico viaggio verso l'abisso.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta