Regia di Jen Soska, Sylvia Soska vedi scheda film
Seguito di un film -da noi arrivato direttamente cut in DVD- realizzato nel non riuscito tentativo di creare un nuovo mito: Jacob Goodnight, l'ennesimo clone di Jason Voorhees, ovviamente anche lui (mal)educato da una madre cattolica e avversa alla seduzione femminile. Uno slasher ambientato in un obitorio. Gelido, privo di trama e idee.
La sera del suo compleanno Amy (Danielle Harris) sta finendo il turno serale all'obitorio. Dopo avere dato il cambio a Seth (Kaj-Erik-Eriksson) si prepara per uscire, attesa da un gruppo di amici. Proprio in quel momento arrivano nove cadaveri, direttamente dal Blackwell hotel: sono le vittime di Jacob Goodnight (Glenn Jacobs), omicida seriale anch'esso presente tra i corpi inanimati. Amy decide quindi di fermarsi al lavoro, per dare supporto a Seth, collega del quale è segretamente innamorato. A notte inoltrata gli amici di Amy decidono di raggiungerla all'obitorio per festeggiare comunque il suo compleanno. Quando però una coppia decide di fare sesso proprio a lato del cadavere di Jacob, quest'ultimo risorge dal mondo dei morti per proseguire il massacro. Dopo avere sigillato le porte d'uscita del fabbricato, il killer procede ad eliminare gli ospiti, uno ad uno...
Seguito de Il collezionista di occhi (2006), diretto dal regista di film hardcore Gregory Dark. Film che non era certo un capolavoro ma trasudava fascino (morboso), sporcizia (esteriore ed interiore) e molta miseria dell'animo (dis)umano. Parte del merito (?) era da attribuire alla stazza (spaventosa anzichenò) del wrestler Glen -Kane- Jacobs, calato nel corpo (ma soprattutto nell'anima nera) del killer ossessionato dagli occhi.
Dopo otto anni due attrici e registe, le sorelle Soska (Jen e Sylvia), si mettono dietro alla macchina da presa per tradurre in immagini una brutta sceneggiatura, opera di Nathan Brookes e Bobby Lee Darby. Una sceneggiatura che, curiosamente data l'ambientazione, anticipa in parte il clima mortuario di L'esorcismo di Anna Grace (2018). Ne esce questo fiacco sequel, sempre interpretato da Glenn Jacobs nel ruolo del killer. Fiacco perchè, nonostante l'azione non manchi e il conteggio dei cadaveri (o body count, in gergo cinematografico) cominci molto presto, rimane costante la sensazione di scarsa cura con cui il film è stato pensato e poi realizzato. Non tanto per la mancanza di spiegazioni (come e perchè Jacob sia tornato dall'Aldilà non è dato immaginare) e per l'inserimento di flash back dal primo capitolo (destinati a mettere in rilievo la rigida educazione cattolica imposta da una madre che è ben peggiore del mostro), quanto per una regia statica e modesta, affossata da una brutta fotografia che, nelle tante scene buie, nega alla vista dettagli e definizione delle immagini. Anche sul piano delle interpretazioni ci sarebbe da dire, visto che gli attori secondari recitano piuttosto svogliatamente e senza convinzione. See no evil 2 è insolitamente contenuto sul versante splatter, altro grosso limite di un film che -dato il predecessore- sembrerebbe essere stato girato in fretta e furia. E con un budget probabilmente limitato.
"Ho passato la vita a guardare negli occhi della gente, è l’unico luogo del corpo dove forse esiste ancora un’anima." (José Saramago)
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