Regia di Atom Egoyan vedi scheda film
Un gran bel film, una grandissima interpretazione, una storia avvincente e un colpo di scena finale degno del miglior Hitchcock
Finalmente un gran film che intreccia tematiche alquanto difficili da trattare senza cadere nella retorica o nello stereotipo: la vecchiaia, l'alzheimer, la memoria e, last but not least, l'Olocausto. Egoyan riesce nel difficilissimo compito di costruire un film densissimo ma non pesante, drammatico ma non straziante, grazie a un sapiente uso di registri narrativi e visuali che vanno dal minimalismo quotidiano della vita nella casa di riposo a un on the road alquanto sui generis, da una ricerca che assume sempre più fortemente i caratteri di un viaggio attraverso il tempo (nella memoria) oltre che lo spazio a un finale decisamente imprevisto, che non sembra eccessivo definire hitchcockiano. Riuscire a mantenere in equilibrio tutti questi elementi e creare al contempo una vicenda appassionante, cui non vengono mai meno ritmo e credibilità, è il grande successo di Egoyan, che con Remember realizza uno dei suoi migliori film (senza dubbio il suo migliore da molti anni a questa parte). Da sottolineare, poi, la prestazione eccezionale di Christopher Plummer che, nella parte del novantenne protagonista, rende a meraviglia lo stordimento e la confusione del veccho lacerato da vuoti di memoria. Paradossalmente, la sua quest riporta alla mente quella di Sean Penn in This Must be the Place: tuttavia, proprio laddove Sorrentino non riusciva a convincere pienamente (ovvero nell'incontro finale con il vecchio criminale nazista), Egoyan stupisce con un colpo di coda che rimette in discussione l'intera vicenda, a cominciare dall'empatia degli spettatori nei confronti del pratagonista.
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