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SWOP: I sesso dipendenti

Regia di Leslye Headland vedi scheda film

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La recensione su SWOP: I sesso dipendenti

di mck
6 stelle

Alison Brie: Modern Love.

 

 

Leslye Headland (1980), allora (2015) conosciuta come autrice di “Bachelorette” con Kirsten Dunst e mera esecutrice alla regìa di “About Last Night” con Kevin Hart, scrive, produce e dirige questa sua opera terza cinematografica (e ad oggi ultima: ma verrà poi “Russian Doll”), “Sleeping with Other People”, chiamando al ruolo di protagonista quella forza della natura (alla quale basta essere naturale per essere una forza della natura) ch’è Alison Brie

 


(che in quell’anno aveva chiuso tanto col capolavoro “Mad Men” quanto con il buon - e per lei co-seminale - “Community” e stava iniziando anche la sua carriera cinematografica seria con “Joshy”, cui sarebbero seguiti “the Post”, “the Little Hours”, “the Disaster Artist”, “Horse Girl”, “Happiest Season”, “Promising Young Woman”, “the Rental” e “Spin Me Round”, rimanendo in attesa dei prossimi “Somebody I Used to Know” e “FreeLance”, e, per la serialità, “BoJack HorseMan”, “GLOW” e “Roar”, senza dimenticare i non meno importanti - da un certo qual PdV - semi-esordi e dintorni di “Hot Sluts”, al fianco di Angela Sarafyan, eh!)

 

 

…e sfornando un film romanticone - un “(500) Days of Summer”, ma meno serioso - e tutto sommato anche un po’ stupidotto e, a latere e sotto certi aspetti, pure un po’ straniante [i personaggi, diegeticamente, vivono in funzione delle loro relazioni sentimental-sessuali: ogni aspetto scolastico per lei (che sappiamo fa la maestra elementare) e lavorativo per lui (che sappiamo oramai vive di una semi-rendita) è stornato], ma bellino: insomma… i rovelli amorosi rohmer-truffautiani (en attendant la foudre…) trasportati “off”-Hollywood (a New York).

 

 
Molto bravo anche Jason Sudeikis (the Last Man on Earth, Colossal, Kodachrome, Downsizing, BookSmart, Ted Lasso) come co-protagonista e, in ruoli secondari, Adam Scott (“Parks and Recreation”, “Severance”), Amanda Peet (Melinda and Melinda, Studio 60 on the SunSet Strip, the Romanoffs, the Chair), Jason Mantzoukas, Andrea Savage, Adam Brody e Marc Blucas. Inoltre, piccoli ruoli per Natasha Lyonne (Orange Is the New Black, AntiBirth), con la quale la regista creerà, assieme ad Amy Poehler, l’eccellente “Russian Doll”, già citata, per una dirompente Margarita Levieva (“the Deuce”) e per Katherine Waterston (BoardWalk Empire, Night Moves, Inherent Vice, Queen of Earth, Steve Jobs, Alien: Covenant, Logan Lucky, Mid90s, the World to Come, the Third Day, Perry Mason), qui un po’ sacrificata.     

A latere: veramente ben girata la scena ad inizio film dello scontro en plein air newyorkese tra Sudeikis e Levieva in mezzo alla strada, girata senza l'utilizzo di stunt e con un abilmente preventivo stacco di montaggio.

 

 

Fotografia: Ben Kutchins (the White Lotus). Montaggio: Paul Frank (the To Do List - di cui "Sleeping with Other People" può essere considerato una sorta di "seguito" - e Prospect). Musiche: Andrew Feltenstein & John Nau. Canzoni di the Echo-Friendly (Fuck It and WathEver), Public Enemy, Sonny & the SunSet, Eyes Lips Eyes, Miniature Tiger, Ok Go, etc… Ma soprattutto un paio di schitarrate di Sonny Smith, fra le quali “Wolf Like Howls From the BathHouse (S.E. Land Otter Champs)”.

 

 

Producono tra gli altri Will Ferrell (Zoolander, Melinda and Melinda), Adam McKay (Don’t Look Up) e Sidney Kimmel (“9½ Weeks”, “Synecdoche, New York”, “AdventureLand”, “Hell or High Water”, “the Book of Henry”, “the Jesus Roll”).


Una cosa è certa: sarà fisicamente impossibile ascoltare nuovamente la splendida “Modern Love” (dall’ottimo “Let’s Dance”) di David Bowie senza che risorgano alla mente le immagini stampate definitivamente in testa di Alison Brie che strafatta di ecstasy balla a piedi nudi sull’erba di fronte a un gruppo di ragazzini delle mediuglie (il “6” con il “+” in "eccesso" espresso non in stellette, ma a fine pagina, è tutto per quella scena).

 


Sì, d’accordo, è spoiler (alert!). Sì, va bene, non sessualizziamo Annie (cit.), come no. E cmq. non voglio che mi si dica grazie (ri-cit.), eh.

 

[Cliccare ↓↓↓ sull'immagine...

...per aprire ↑↑↑ l'audio-video.]

 

E chiunque, maschio, femmina o bdelloide, alla fine, come lui: la stessa identica espressione.
 

 

* * * (¼) - 6.25   

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