Regia di Henry Joost, Ariel Schulman vedi scheda film
Dalle parti del dramma adolescenziale che parla delle prime cotte via WhatsApp e delle brucianti scottature dei missili Air to Ground con cui l'amministrazione Obama ha deciso di risolvere il problema: bastava attendere qualche mese in più per trovare un più credibile, divisivo e guerrafondaio...comandante in capo.
Rimaste isolate dopo l'esplosione di una pandemia mondiale causata da un parassita che trasforma gli esseri umani in famelici zombi, le sorelle Emma e Stacey cercano di tenersi lontane dall'infezione e nello stesso tempo di sfuggire agli spietati rastrellamenti governativi che hanno posto la loro cittadina in quarantena. Quando Stacey si ammala, Emma trova nel giovane vicino di casa Evan, un prezioso alleato nel tentativo di salvare la sorella e fuggire lontano dall'inferno di morte e devastazione in cui si è presto trasformato il posto nel quale vivono.
Vermi, fighe e fughe...da fermo
Le nuove frontiere dell'horror pandemico a basso budget sembrano traguardare l'orizzonte limitato di una angosciante tragedia domestica (Maggie) e lo psicodramma da camera che privilegia gli interni alle dispendiose locations dal respiro più aperto. Con la coppia Blumhouse Henry Joost&Ariel Schulman non possiamo che essere dalle parti del dramma adolescenziale che parla delle prime cotte via WhatsApp (Nerve) e delle brucianti scottature dei missili Air to Ground con cui l'amministrazione Obama ha deciso di risolvere il problema (bastava attendere qualche mese in più per trovare un più credibile, divisivo e guerrafondaio...comandante in capo), trasformando il solito Incubo nella città contaminata nella brutta copia dell'Invasione degli Ultracorpi secondo Hirschbiegel in versione decisamente più sciatta e casalinga, e non mancando di citare impunemente il conformismo architettonico e le contaminazioni vermiformi delle striscianti pulsioni sessuali con cui Cronemberg aveva immaginato l'alienazione e l'omologazione delle società del futuro (The Parasite Murders/Shivers). Derivazioni e sottotesti a parte, è un horror modesto in cui l'azione è limitata quasi esclusivamente all'interazione di tre personaggi tre, di cui quello sessualmente più interessante viene presto tolto di mezzo e dove la tensione viene quasi del tutto azzerata dalla insana decisione di barricarsi in casa mantenendo l'orda zombesca lontana dalle scene (Ah, c'era pure Romero di La Notte dei morti viventi, ma lo risparmiamo per carità di patria), risolvendosi nel ridicolo pilot di un serial di non morti alla The Walking Dead che ha per protagonista la brunetta fotogenica della Valle dei Pini e che finisce con l'inizio di una fuga che ovviamente non vedremo mai nell'episodio successivo. L'altoparlante degli autoblindo dice che "Il Governatore della California..." (sempre quello di cui sopra) anche se siamo in Texas, il clima è asciutto e dal cielo piovono solo bombe. Intoppi distributivi dovuti alla cessione della Miramax ne hanno ritardato l'uscita in patria, mentre da noi solo on demand; ma non ne abbiamo fatto un dramma.
"...e chi non beve con me, Peste lo colga!"
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta