Regia di Henry Joost, Ariel Schulman vedi scheda film
85 minuti di déjà-vu, per un film copia/incolla, noioso e con l'aggravante di tarare ancora più verso il basso l'età dei piccoli protagonisti...
Emma (Sofia Black-D'Elia) e Stacey (Analeigh Tipton) sono due giovani sorelle che stanno attraversando una brutta crisi familiare: il padre, un docente, è stato colto da Stacey mentre era in intimità con un'allieva, motivo per cui la madre si è allontanata. Mentre il papà parte -per intercettare la moglie all'aeroporto- avviene qualcosa di inatteso. Una spaventosa pandemia, sorta di influenza che si trasmette a contatto con il sangue degli infetti. La città viene messa in quarantena e le due sorelle dovranno tentare di sopravvivere, evitando il mortale contagio.
Dai produttori di: Paranormal activity, Insidious e La notte del giudizio. Ovvero Blumhouse. Personalmente, quando questo avviso viene stampato a caratteti cubitali sulla locandina, ammetto che inizio ad essere prevenuto. Mi aspetto un mediocre film horror, un copia/incolla con personaggi principali che, di volta in volta, retrocedono con l'età (qui il target è quello dei sedicenni) per affrontare temi nient'affatto originali.
E Viral risponde al 100% a questi paradigmi, ormai certezze inossidabili quando di mezzo c'è Jason Blum. Iniziamo con il dire che pellicole sulla pandemia ne esistono a decine e che -senza andare troppo indietro nel tempo- solo negli ultimi anni si è abusato dell'argomento (Carriers, Contagion, Contagious) tentando di "miscelare" di volta in volta zombi, vampiri o altre amene creature.
Anche qui il "parassita" virale è un verme. E il manifesto di Viral non nasconde le sue più strette referenze (al limite del plagio) che stanno nella serie Tv The strain di Guillermo del Toro, al punto che il film potrebbe benissimo rappresentare un episodio della prima stagione. Al di là di tutto, Viral non funziona per nulla, anche se stavolta Blum ci risparmia il POV per darci invece in visione un film più tradizionale (e in questo tanto di cappello per la stupenda fotografia). Non funziona perchè -paradosso degli horror americani dell'ultimo lustro- pur volendo rappresentare situazioni disgustose (e anche in Viral un paio ci stanno) il tutto ruota attorno a protagonisti incredibili.
Non saprei come altro definire una sedicenne (qui la pur bravissima Sofia Black-D'Elia) che maneggia una rivoltella, tiene segregata la sorella infetta per poi eseguire su di lei una incredibile operazione (quasi chirurgica). La credibilità (e pure la sospensione della incredibilità) va sotto zero, caro Jason Blum.
Pertanto siete avvisati, occhio quando leggete: "Dai creatori di...Paranormal activity, Insidious e La notte del giudizio".
Bluray targato Midnight Factory semplicemente perfetto. Film in Hd nel formato anamorfico 2.35:1 ed audio Dts Hd. Zero extra. Bellissima la slipcase contenente l'amaray ed un booklet a cura di Nocturno cinema.
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