Regia di Eran Creevy vedi scheda film
Fuga senza tregua con i soldi del boss e la refurtiva nascosta a seguito di un astuto piano ben congegnato. Grandi inseguimenti in auto ben girati sullo sfondo di una love story stantia e patinata tra le vie di scorrimento tedesche. Hopkins sprecato più che mai, Kingsley simpatico e strafatto.
Un teppistello fuggito dagli Usa e rifugiato a Colonia, in Germania, si innamora, ad un rave party, di una bella bionda barista americana, conosciuta per caso, ricambiato, nonostante qualche prudente falsa reticenza iniziale ostentata per un malcelato senso del pudore.
Il ragazzo vuole lasciare il mondo della clandestinità e del malaffare, ma solo dopo aver messo a punto, assieme ad un collega, un colpo ai danni di un potwnte ed insospettabile magnate della finanza - trafficante di coca per arrotondare - tramite un altro criminale cocainomane che il ragazzo usa come esca.
La faccenda si complica quando, nella fuga, il giovane bandito ruba l'auto del magnate che nasconde un bel gruzzolo, oltre 5 mln di euro in tagli da 500, frutto dei proventi di parte dei suoi illeciti profitti.
Thriller adrenalinico piuttosto convenzionale, che ricorda molti actions dozzinale prodotti per far soldi da Besson, e forte di una curiosa ambientazione urbana tedesca che spazia da aree urbane moderne a borghi popolari lastricati di pave' e percorsi da rombanti bolidi impegnati a sfidarsi in rocambolesche scene d'inseguimento piuttosto tese e ben girate, assurde, ma dagli effetti disastrosi piuttosto verosimili.
Il resto - love story su tutto - è piatta, insulsa convenzionalita' e se Anthony Hopkins non riesce, qui come ormai avviene da anni, a centrare un ruolo decente degno delle proprie capacità innegabili e ampiamente dimostrate, Ben Kingsley spacciatore strafatto gigioneggia certo, ma con costrutto e appare piuttosto godibile nel suo eccentrico look varipinto e nell'atteggiarsi isterico da pazzo incontenibile, ingenuo ma neppure troppo.
Nicholas Hoult, lo spilungone dall'occhio ceruleo, che ruba un 'auto piu' bella dell'altra per assicurarsi la via di fuga (eccetto quella che distrugge...evitando di ingigantire il budget della scaltra produzione) ha un'espressione adulta interessante e pare crederci davvero: non ci sembra vero fosse un bambino prodigio del cinema solo un lustro o poco piu' orsono ed ora, magro e uomo fatto e formato, pare esserci cresciuto di colpo senza preavviso.
La bionda platinata al suo fianco, una Felicità Jones carina certo, ma pure piuttosto convenzionale, si rende artefice di una storia d'amore stucchevole da "gomma del ponte", che conferisce la mazzata finale ad un film usa e getta destinato, ahimè, a farsi scordare molto presto.
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