Regia di Silverio Blasi vedi scheda film
Quattrocento anni tondi erano trascorsi dalla morte (1564) di Michelangelo Buonarroti; con la volontà di Angelo Guglielmi, dirigente Rai il cui nome è strettamente legato alla diffusione della cultura per via catodica, Silverio Blasi diresse questa biografia su pellicola, un lavoro sterminato ma comunque impossibile a ritenersi onnicomprensivo delle opere compiute in vita dall'artista toscano. Michelangelo infatti visse quasi fino a novant'anni mantenendosi attivo fino agli ultimi giorni, intessendo rapporti con tutti i potenti dell'epoca, dalla famiglia de' Medici ai papi. Un lavoro, questo di Blasi, essenzialmente 'rosselliniano', ma ante litteram: Rossellini comincerà a girare opere incentrate sulle vite di personaggi storici illustri, scarne esteticamente, ma dalla forte componente divulgativa, solamente due anni più tardi, con La presa del potere da parte di Luigi XIV. Se quattro ore tonde di durata possono sembrare una discreta mazzata per lo spettatore - specie a questi ritmi blandi, con lunghe sequenze didascaliche lasciate in mano alla voce esterna del narratore (Riccardo Cucciolla) - ci si può sempre consolare con l'interpretazione di Gian Maria Volontè, protagonista, per quanto ancora non molto noto, già avvincente e indiscutibile; naturalmente la Rai trasmise in più parti (3 puntate) il film. Nel cast compaiono anche Fosco Giachetti, Umberto Orsini, Guido Bertone, Andrea Checchi e Andrea Battistella; la sceneggiatura, che parte da un soggetto di Giorgio Prosperi, è firmata da Romildo Craveri e Diego Fabbri. 6/10.
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