In questa recensione leggo qualcosa di già scritto in comunicati di una nota Associazione italiana sul film.
All'inizio si vuole mettere da parte l'aspetto storico…poi, invece, basta leggere con attenzione, si ferisce per causa dello stesso.
Secondo l'autore del pezzo la sceneggiatura è stata scritta "con il senno di poi".
Addita il regista perché doveva essere più pesante col fascismo anche perché, a detta di chi scrive, sempre il regista dimostra "un certo disprezzo" verso i comunisti partigiani.
Questo mi sembra un po' in contraddizione con la premessa...
Per ultimo mi colpisce il pseudoveneto di Romina Power. Essendo io veneta vorrei spere se l'autore della recensione è Veneto o ha parenti stretti veneti per giudicarne l'inflessione soprattutto quello della bassa padovana.
Volendo fare la critica, a parte le grandi narcisistiche evoluzioni di penna che leggo in tutti i critici, in fin dei conti basta conoscere un po' l'italiano, mi chiedo a chi, come, con quali requisiti e a quali appartenenze ideologiche io mi debba configurare per ottenere il patentino di critico.
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