Regia di John McTiernan vedi scheda film
John McLane è un poliziotto sornione, la cui vita è destabilizzata dai repentini avanzamenti di carriera della moglie. Giunto a Los Angeles per chiarirsi con lei alla vigilia di Natale, si ritrova ad affrontare una banda di pseudoterroristi. Un film d'intrattenimento in cui ogni elemento funziona magistralmente, con un protagonista prosciuttone irresistibile nel suo essere goffo, tagliato grosso e, ovviamente, inammazzabile, una banda di cattivi al contempo comici e temibili (capitanati da un Alan Rickman al massimo delle sue forze) e personaggi secondari monodimensionali ma efficaci (la moglie sobria e sicura di sé, il collega rincoglionito, i due pupazzi dell'FBI). In tutto ciò si inserisce una sorta di racconto natalizio muscolare (ma non per questo meno efficace): lo sbirro burbero ed arenato nelle proprie convinzioni retrograde ha modo di saggiare la perdita di tutto ciò che ama (un po' come Scrooge con il fantasma del Natale futuro) e confrontarsi coi traumi dell'unica persona con la quale può empatizzare in quella situazione al limite (il collega Powell), finendo per capire l'importanza di condividere la felicità con le persone che ama e di saper accettare i propri errori. E John McTiernan si rivela uno dei migliori regista action della sua generazione, gestendo i tempi in modo perfetto e costruendo momenti adrenalinici ancora oggi di grande impatto.
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