Regia di Neri Parenti vedi scheda film
Un avvocato smemorato in seguito a una caduta; un imprenditore ipocondriaco; un tecnico tv alla ricerca dell'anima gemella; un carabiniere ossessionato dai fidanzatini della figlia adolescente: tutti vivono in funzione dei loro oroscopi. Gran gag.
Se uno non si incazza vedendo film come questi, non lo farà mai più in vita sua. Neri Parenti e gli indegni figli di Steno, Carlo ed Enrico Vanzina, si incaricano di scrivere l'ennesimo pasticcio imperdonabile, messo in scena senza una vaga idea di cosa sia il cinema; Ma tu di che segno sei? altro non è se non un insulto grossolano, in primis alla settima arte; quindi a chiunque paghi anche solo un centesimo per vederlo e - dulcis in fundo - a un Paese sull'orlo del tracollo come l'Italia di fine 2014. Crisi, disoccupazione, miseria, suicidi, fame, corruzione, mafia, caos politico: nulla di tutto ciò compare, neppure sullo sfondo, in questa becera commediucola dove tutto va nel migliore dei modi possibili. E dire che il cinema italiano contemporaneo non riesce oramai più a vivere senza affondare il colpo nelle esasperanti questioni del quotidiano, quantomeno cercando di sdrammatizzare la situazione a un passo dalla guerra civile. Macchè. Tutto questo è al di fuori del campo visivo obbligato dal paraocchi indossato dal tris di autori di Ma tu di che segno sei?, molto più ferrato su argomenti come fotomodelle ninfomani, prostituzione minorile e, cum magno gaudio, emorroidi e clisteri di Massimo Boldi. Il tutto, ça va sans dire e soprattutto sans rire, abbondantemente condito da un bombardamento a tappeto di spot subliminali. Una vergogna interpretata da un cast latrante ai massimi livelli, con un Gigi Proietti che sembra un anziano spaesato davanti alla macchina da presa a guidare un lungo elenco di comprimari fuori posto (Vincenzo Salemme, Ricky Memphis, il citato Boldi) o fuori luogo del tutto, decisamente non portati per la recitazione. Parlando di zodiaco, non può mancare il cameo di Paolo Fox: trash volontario che si aggiunge al trash involontario di cui tutto il film è permeato. 1/10.
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