Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
L’ultimo film di Bernardo Bertolucci, THE DREAMERS, ha raccontato il ‘68 da un’ottica particolare, L’ASSEDIO e IO BALLO DA SOLA un tema universale quale l’amore. Per risalire a un’opera che faccia riferimenti alla situazione sociale e politica italiana bisogna risalire al 1981 cioè LA TRAGEDIA DI UN UOMO RIDICOLO. Il regista di Parma vi mette molta carne al fuoco, in primis tematiche scottanti per l’epoca come il terrorismo e la crisi della borghesia, il rapporto tra padri e figli, tra mogli e mariti di differente estrazione sociale, le connessioni tra essere e avere omaggiando sullo sfondo la sua Emilia. Ad un ricco industriale caseario viene sequestrato il figlio, Primo Spaggiari fa l’inventario dei suoi beni e in solitudine entra in contatto con i sequestratori. Del figlio affiora un passato e un presente di fiancheggiatore di gruppi eversivi e qualche dubbio sulla credibilità del sequestro viene a galla. Il film si apre e si chiude con delle soggettive che scrutano la realtà a debita distanza assistendo impotenti agli eventi. Sembra una metafora dello sguardo di Bertolucci sugli avvenimenti italiani (gli anni di piombo etc.) e sulle vicende narrate in questo film oscuro, affascinante, volontariamente confuso, un noir alquanto anomalo nella filmografia del regista de L’ULTIMO IMPERATORE. Ugo Tognazzi è perfetto nei panni del protagonista, un uomo senza qualità, con naturalezza ne incarna il carattere padano, il passaggio dallo status di contadino a imprenditore. Una delle migliori interpretazioni per l’attore cremonese premiato a Cannes. Tra gli altri interpreti ricordiamo la malinconica bellezza di Anouk Aimèe, la giusta ambiguità degli allora semiesordienti Laura Morante e Victor Cavallo, curiosa infine la partecipazione in divisa da carabinieri per Vittorio Caprioli e Renato Salvatori, due indimenticabili caratteristi.
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