Regia di Bernardo Bertolucci vedi scheda film
Il rapimento del figlio di un imprenditore agroalimentare emiliano scoperchia lo squallore di una inutile ricchezza fatta di sudore, formaggi e maiali. Tognazzi è fuori forma, ed Aimée fuori parte. Se quel minimo indispensabile di tensione non manca, è solo merito del soggetto: la sceneggiatura, purtroppo, è da buttare, insieme alla recitazione di tutti i comprimari. Un film incredibilmente mal fatto.
Si divide tra ambizioni sperimentali, capricci grotteschi, sforzi di realismo ed intellettualismi teatrali, fallendo in tutte le direzioni e producendo un caos sciatto e dissonante.
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