Regia di Gavin Hood vedi scheda film
Cronaca di un azione militare condotta comodamente e a distanza dal colonnello Powell attraverso l'impiego di un drone militare. Obiettivo: stanare ed eliminare alcuni terroristi a Nairobi, all'interno del loro covo. Gran bel thriller questo di Gavin Hood, che unisce alla tensione dell'azione militare un profondo dilemma morale. Chiamasi danni collaterali. Che si calcolano freddamente come risultato di algoritmi ed equazioni matematiche a migliaia di chilometri di distanza. Facile no? Ma nessuno si vuole prendere la responsabilità di sganciare una bomba dal drone che occhieggia dall'alto e che può colpire in qualunque momento, neanche il tenente Watts(Aaron Paul), l' esecutore materiale , colui che dovrà spingere il pulsante, divorato dal bivio morale che dovrà affrontare . E così assistiamo a curiosi siparietti e scarichi di responsabilità tra colonnelli e generali vari, primi ministri, segretari di stato e pure avvocati. Far valere la legge durante la guerra, bel paradosso eh? Un concetto di guerra prima di tutto astratto e impalpabile, quasi teorico, come si giocasse ad un videogame. È questa astrazione del conflitto che fa ancora più male; una guerra tecnologica, che impiega i sacrificabili sul campo, muovendoli come pedoni sulla scacchiera della morte.
Riflessione su nuove modalità di controllo e sulla comunicazione e manipolazione attraverso immagini e filmati ( le piccole telecamere volanti, meccanismi imprescindibili dai quali parte tutto), tensione dal primo all'ultimo momento grazie ad un lavoro enorme in fase di montaggio, solo qualche momento ricattatorio nel finale.
Bene.
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