Regia di Jean-Marc Vallée vedi scheda film
Un incidente d'auto e David Mitchell (Gyllenhaal) - consulente presso la finanziaria gestita dal torvo suocero (Cooper) - rimane vedovo. È proprio il suocero a suggerirgli di analizzare tutto smontando pezzo per pezzo la sua vita. E lui si attiene alle indicazioni in maniera rigorosa: dapprima smontando computer e tutto ciò che gli capita a tiro, quindi devastando la sua lussuosissima casa. La sua vita si è inceppata come lo snack nel distributore automatico dell'ospedale dove è morta sua moglie. È da una lettera per richiedere il rimborso di quei pochi spiccioli, vergata a mano e dai forti contenuti autobiografici, che comincia uno scambio e poi l'incontro con l'addetta all'ufficio reclami (Watts) che gestisce la macchina degli snack, una donna con figlio adolescente difficile al seguito (Lewis).
Sembra il complemento maschile a Wild il quarto film di Jean-Marc Vallee: lì Reese Witherspoon abbandonava la casa per andare alla ricerca di sé stessa in un'interminabile camminata; qui Jake Gyllenhaal si cala totalmente nell'ambiente domestico e cerca a colpi di martello di cogliere tutti quei dettagli che la moglie gli ha sempre rimproverato di non vedere. L'inizio del film è promettente e originale, ma poi la carne al fuoco diventa davvero troppa: il tradimento, l'omosessualità acerba del ragazzino, i rapporti difficili tra il protagonista e suo suocero, un amore che forse non era tale. Una storia inverosimile che procede per insistite metafore sul tema dell'elaborazione del lutto e sullo sfondo di ambienti impomatati.
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