Regia di Maïwenn Le Besco vedi scheda film
Lei si è rotta il ginocchio”, dice la psicologa della clinica di riabilitazione dove Tony (Emanuelle Bercot) è ricoverata per riprendere a camminare ,” Rifletta bene sulla parola gin occhio, significa che ha perso di vista il suo io.”- “ E se mi fossi rotta la spalla ?”risponde lei .
Io scomporrei gin e occhio , la parola gin, “gin” intesa come la parola” donna”, occhio come “occhio” Tony ha perso di vista il suo essere donna, riducendosi al nulla di sé. Incrociando le gambe su una ripidissima discesa sciistica, ha perso il controllo, come per volersi lanciare nel vuoto, una autodistruzione ricercata all’ istante nella volontà di farla finita, è diventata assurdamente preferibile, piuttosto di un autodistruzione "sulle montagne russe" ( “meglio di un encefalogramma piatto- le dice lui,- “vuol dire che sei viva”) durata dodici anni con un uomo-bambino che avendo bisogno di una donna-mamma non riesce a rinunciare ai suoi giocattoli, donne, amici, serate, alcool, droghe, divertimento sfrenato.
Tony ha perso il suo ruolo di donna, di moglie, di madre, acquisendo un atteggiamento autodistruttivo verso di se per placare
l’ angoscia con alcool e tranquillanti perché non riesce ad uscire da un amore totalizzante che la paralizza e la distrugge.
Eppure il re , Georgio ( Vincent Cassel) è stracolmo di dolcezze , belle parole, magari dette via skipe, “Mi manchi” , quando sta benone dall’ altra meta del pianeta in dolce compagnia. “Ti amo”, detto fin dal primo incontro a letto , quando lei non era troppo larga, ma calzava a pennello.. poi .. “Amore Mio ” , poi.. “Ti voglio bene”. . poi..poi.. invece si scopre che ha un'altra donna bellissima, una modella, che si imbottisce di medicine e tenta il suicidio perché non voleva dargli un figlio. Tony invece questo figlio che lui vuole glielo da. Fiero che sia maschio, gli da un nome parecchio estroso; Simbat, ma poi lui esula la moglie e il prossimo neonato in un bellissimo appartamento tutto per loro. Lui invece, “ il re degli stronzi”, (così lui si autodefinisce) può fare quel che gli pare con la scusa del lavoro, invitare donne e divertimenti vari in un appartamento tutto per sè.
Ma come non ci si può innamorare di uno così … “Riesco ancora a farti ridere”, le dice dopo che escono dal tribunale dopo che han divorziato, lui sbatte la faccia contro la porta a vetri.. "Riesco ancora a farti ridere”… ma si con uno così ci si diverte, ci si può anche innamorare.. aragoste e champagne, servite da un gioioso , goliardico, efficente cameriere perfetto.. si.. ci si può innamorare.. e un matrimonio su una citroen decapottabile due cavalli, mentre lui bacia la sposa fino ai piedi..
Georgio cuoco e proprietario di un ristorante si può permettere di tutto , non ha un lavoro che lo tiene impegnato intellettualmente e riesce anche a far dei bei soldi.. Peccato che tanti li speda anche in farmacia.. lei, invece all’ opposto più raffinata e rigida professionista, avvocato, ha perso completamente la testa .. come si possono ridurre le donne per amore.. le donne che non si amano o che amano troppo e dipendono da questa cosa che si chiama amore, ma che non si sa bene cosa sia.
Si perde di vista e di cuore se stessi, per lasciarsi andare e ci si dimentica di tutto e di tutti.. oggetti, persone, ci si lascia andare, ci si ammala. Come uscirne, non si sa, perché alla fine i due son sempre insieme, anche nell’ ultimo riquadro del film , lui- lei- il bimbo..
Certi amori ci distruggono e non finiscono, ci accompagnano lungo tutta la vita e anche oltre , oltre la vita dopo la morte, la morte di se stessi, tentata e riuscita o non riuscita.
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