Trama
Abbandonato dalla madre, dai 6 ai 15 anni Malony entra ed esce in continuazione dal carcere minorile. Fortunatamente, su di lui si posano le attenzioni di Florence, magistrato sulla via della pensione, e di Yann, un assistente sociale che ha avuto a sua volta un'infanzia difficile. I due provano a salvare Malony dalla perdizione, inviandolo in un centro educativo molto rigoroso dove ha modo di incontrare Tess. Ragazza molto speciale, Tess gli mostrerà come esistano ancora dei validi motivi per mettersi sulla retta via.
Approfondimento
A TESTA ALTA: LA RIEDUCAZIONE DI UN PICCOLO CRIMINALE
Diretto da Emmanuelle Bercot e scritto dalla regista con Marcia Romano, A testa alta racconta la storia di Malony, un bambino che, dopo essere stato abbandonato dalla madre all'età di sei anni, conosce presto l'ambiente del tribunale dei minori. Attorno a lui, si forma una sorta di nuova famiglia che si preoccupa del suo futuro e che comprende Florence, un giudice per i minori prossimo al pensionamento, e Yann, un assistente sociale con al passato un'infanzia molto difficile. Nel tentativo di salvarlo da un futuro sempre più incerto, Malony finisce in un severo centro educativo, dove conosce la giovanissima Tess, una ragazza speciale che gli farà nascere nuove speranze.
Con la direzione della fotografia di Guillaume Schiffman, le scenografie di Éric Barboza, i costumi di Pascaline Chavanne e le musiche di Éric Neveux, A testa alta conta sull'interpretazione del giovane esordiente Rod Paradot, a cui è affidato il ruolo di Malony. Lo affiancano Catherine Deneuve (è il giudice Florence), Benoît Magimel (Yann), Sara Forestier (la madre di Malony) e Diane Rouxel (Tess). Scelto come film di apertura fuori concorso del Festival di Cannes 2015, A testa alta nasce dall'esigenza di realizzare un film sul sistema di sostegno all'infanzia, come spiega la stessa Bercot: «In un primo momento desideravo realizzare un film sul sistema di sostegno e assistenza che ruota intorno a un bambino abbandonato. Mi sono però subito resa conto che ne sapevo poco di quell'ambiente. Negli anni di ricerche per i miei film precedenti ho potuto notare quanto chi lavora nel settore viva situazioni molto tesa, quanta abnegazione abbiano nei confronti del proprio compito, quanta pazienza e quanta determinazione nel non mollare. A ispirarmi è stata anche la figura di mio zio, consigliere per i giovani che gestisce un centro per giovani delinquenti in Bretagna. Un'estate, quando ero ancora bambina, mi sono recata in visita al centro e sono rimasta colpita da un piccolo criminale, dalla sua insolenza e dalla sua ribellione contro le autorità e le convenzioni sociali. Tra le cose che si insegnavano ai ragazzi, le più importanti erano l'amore e il rispetto per gli altri e per se stessi. Sono rimasta talmente impressionata che sognavo allora di diventare una giudice per i minori da grande. Non ho mai dimenticato quella circostanza, tanto da volerne realizzare un film».
Note
La pellicola di Emmanuelle Bercot è sostenuta da nobili intenti, un tema forte e da recitazioni professionali (anche del non professionista Paradot). Film d'apertura fuori concorso al festival di Cannes del 2015.
Trailer
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Commenti (1) vedi tutti
Film "sociale"prevedibile, ma intenso
leggi la recensione completa di Furetto60