Regia di Sergio Bergonzelli vedi scheda film
Ossessionato dalla morte della moglie, un pittore rapisce una donna del tutto simile alla defunta. Ma ancora l'uomo non riesce a placarsi: ciò che più intensamente vuole è trovare una tonalità di colore rosso particolarissima. Neanche a dirlo, è esattamente quella del sangue umano.
Lo stretto legame fra arte e follia, fra creazione e distruzione, fra vita e morte, è solo un vago pretesto per mettere in scena questo thriller-horror abbastanza-macabro-ma-non-troppo con qualche nudo sparso qua e là, nel quale Sergio Bergonzelli mostra tutte le sue capacità: modestine, invero. Anche autore della sceneggiatura, il Nostro - classe 1924 e alla sua penultima regia - non dimentica di aver trascorso gli ultimi due decenni licenziando quasi esclusivamente operine erotiche di nessuna consistenza o quasi; anche Delirio di sangue, infatti, non fa che promettere e mantenere le banalità del titolo. Apprezzabile quantomeno il tentativo di svolta 'soprannaturale' della storia, che molto presto però cade nei più triti clichè del cinema da quattro soldi; per il resto la pellicola scorre insapore e indolore verso la sua inevitabile conclusione. Gordon Mitchell ha un ruolo non proprio centrale, ma è l'unico interprete capace di lasciare un segno sulla scena; gli altri nomi nel cast sono quelli di Brigitte Christensen, John Phillip Law e Marco Di Stefano. La confezione è però piuttosto sciatta e, in un cinema in crisi profonda come quello italiano di fine anni Ottanta, non c'era più spazio per prodottini di questa risma. 2/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta