Regia di Luca Manfredi vedi scheda film
Un giornalista di cronaca nera sta per andare in pensione, quando viene contattato da un uomo appena uscito di galera per l’omicidio della moglie, che si professa ancora innocente. Il giornalista capisce molto presto di trovarsi di fronte a un’indagine piuttosto importante, per la quale vale la pena di rimandare la pensione.
Con questo film ha inizio la serie di Una pallottola nel cuore, inizialmente composta da quattro episodi di cento minuti ciascuno, gialli destinati alla televisione con protagonista un giornalista della nera del Messaggero, Bruno Palmieri. Il buon successo del poker di pellicole convincerà poi la Rai a proseguirne la produzione negli anni successivi, fino a raggiungere un totale di quattrodici film/episodi in tre stagioni. Il cuore del titolo è proprio quello di Palmieri, interpretato qui dal solito ineccepibile Gigi Proietti, reporter sui generis con un proiettile conficcato (in servizio) nel petto e lì lasciato per evitare i gravi rischi della rimozione chirurgica; al suo fianco il cast sfodera validi elementi del calibro di Marco Marzocca e Paola Minaccioni, spalle per le scene più leggere, Francesca Inaudi, sempre più brava di quanto venga ricordato, e ancora Licia Maglietta, Teco Celio, Ernesto Mahieux, Gabriele Cirilli e Carlotta Proietti. La trama non impressiona granché, tra banalità e pressappochismo psicologico, ma nella sceneggiatura di Proietti, del regista Luca Manfredi, di Salvatore Basile, di Nicola Lusuardi e di Francesco Arlanch ciò che più conta è l’intrattenimento e la destinazione per il piccolo schermo non lascia tanto spazio per le pretese contenutistiche. 3/10.
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