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The Torture Club

Regia di Kôta Yoshida vedi scheda film

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Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su The Torture Club

di undying
6 stelle

Live action del manga Chotto Kawaii Aian Meiden, scritto da Makoto Fukami e illustrato da Alpha AlfLayla. Privo di un vero e proprio registro di genere, tra erotismo, commedia e dramma va in scena un film pieno di umori (e amori) femminili.

 

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Alla scuola Sacra Onestà Heisei, la nuova iscritta Yuzuki (Noriko Kijima) scopre alcune ragazze tenere insoliti atteggiamenti. In particolare nota Aoi (Haruna Yoshizumi) sculacciarsi da sola, mentre è sotto la doccia. Attratta dal sensuale costume intimo di Aoi, Yuzuki non esita ad approprirsene indebitamente per poi indossarlo e darsi piacere. Più tardi Yuzuki viene con la forza condotta da due studentesse in un locale, destinato ad un gruppo di ragazze selezionate in base alle risposte date ad un test scolastico: la finalità è quella di reclutare allieve da educare alla tortura (in entrambi i sensi, attiva e passiva) per poi essere utilizzate come spie al servizio dell'intelligence militare. Yuzuki si trova così di fronte a Yuri (Yuki Mamiya), titolare del Torture Club, mentre Aoi sta sottoponendo ad un complicato e doloroso esercizio con le corde (shibari) Maika (Mika Yano). Dato che "esistono due tipi di persone, quelle che sono brave a torturare e quelle che sono brave ad essere torturate", Yuzuki impara egregiamente che il suo ruolo è quello di torturatrice, tanto da arrivare ad invertire il ruolo con Aoi, dopo aver scoperto che quest'ultima è profondamente masochista.

 

"Imbarazzare la vittima al massimo è uno dei compiti più importanti del torturatore." (Aoi)

 

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The Torture Club (2014): scena

 

Dal manga Chotto Kawaii Aian Meiden, scritto da Makoto Fukami e illustrato da Alpha AlfLayla, Kôta Yoshida scrive e dirige la versione live action. Un soft core che ha un enorme potenziale, confinato in una rappresentazione da incubo: oltre alle tecniche "della corda", shibari e kinbaku, come da tradizionale esempio di sottomissione nipponica, è presente l'intero armamentario tipico del sado/maso, spesso spinto ai limiti della tortura.

 

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The Torture Club (2014): scena

 

Qua e là fan la loro comparsa la culla di Giuda, la vergine di Norimberga, la pera dell'agonia, cera bollente, schifose larve attratte dal miele, mentre le quattro protagoniste (spesso a ruoli invertiti) indossano intimo in latex, corsetti e ball gag. Il tutto è inserito in un contesto "leggero", spesso al limite della commedia (evidentemente non ricercata dall'autore), mentre i perfetti fisici delle ragazze vengono ampiamente esplorati (talvolta da invadenti close-up) e messi in pose acrobatiche. Corpi sinuosi imbrattati dal sudore o -in un paio di circostanze, di cui una in split screen (!)-  da schizzi (fuori campo) frutto degli intensi e strillati orgasmi. Squirting, in gergo "tecnico", ovviamente fittizi.

 

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The Torture Club (2014): scena

 

La storia di base è un puro e semplice pretesto, privo di sostanza narrativa, per sprofondare sin dall'inizio in un clima morboso ed erotico, confinato in un tipo di sessualità esclusivamente femminile. Tecnicamente molto ben realizzato ed esteticamente un piacere per gli occhi, The torture club a circa metà tempo prende una svolta inattesa, finendo per mostrarci una "relazione romantica" tra Yuzuki e Aoi. Da quel punto in poi, con le due ragazze scoperte dal sistema di sorveglianza e pesantemente punite per la loro inadeguata condotta dalla sadica Yuri, il film arriva a sfiorare il melodramma, per l'intensità di una storia che sprofonda -impropriamente e perciò con sorprendente effetto- nell'amore lesbico.

 

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The Torture Club (2014): scena

 

Curiosità 

Scoperte in un rapporto romantico, Yuzuki e Aoi vengono destinate ad una speciale punizione, condotta da Yuri e fatta eseguire a Maika. Aoi viene sottoposta al supplizio della corda mentre Yuzuki, legata in posizione sconveniente, è costretta ad assistere. Per farle tenere gli occhi bene aperti, Yuri le inserisce sul viso un oggetto composto da spilli che vengono a contatto con le palpebre. Non sappiamo se questo congegno sia presente anche nel manga, diversamente a Kôta Yoshida va attribuito l'omaggio (plateale) fatto ad Opera (1987) di Dario Argento.

 

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The Torture Club (2014): scena

 

"Oh, fortunati strazi quando chi mi tortura mi insegna le risposte per liberarmi!" (William Shakespeare)

 

F.P. 24/11/2019 - Versione visionata in lingua giapponese (durata: 106'48")

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