Espandi menu
cerca
México Bárbaro

Regia di Isaac Ezban, Laurette Flores, Jorge Michel Grau, Ulises Guzmán, Edgar Nito, Lex Ortega, Gigi Saul Guerrero, Aarón Soto vedi scheda film

Recensioni

L'autore

undying

undying

Iscritto dal 10 giugno 2002 Vai al suo profilo
  • Seguaci 127
  • Post 42
  • Recensioni 3009
  • Playlist 58
Mandagli un messaggio
Messaggio inviato!
Messaggio inviato!
chiudi
Questo testo contiene anticipazioni sulla trama.

La recensione su México Bárbaro

di undying
5 stelle

Antologico messicano che offre otto cortometraggi legati alla cultura e a macabre tradizioni locali. Differenti tematiche, stili e risultati sono alla base di un horror dall'esito altalenante, destinato unicamente agli appassionati di cinema dell'eccesso.

 

locandina

México Bárbaro (2014): locandina

 

Otto cortometraggi sviluppati seguendo il filo illogico e brutalmente sanguinario di alcune mitologie, tradizioni e leggende messicane.

 

Tzompantli - regia di Laurette Flores (*1/2)

Un giornalista indaga su un massacro che ha coinvolto diversi giovani, scoprendo come alla base del sanguinario atto ci sia una setta di narcotrafficanti che compiono ancor oggi efferati riti sacrificali di prosperità, legati ad antiche celebrazioni azteche.

 

Jaral de Berrios - regia di Edgar Nito (**)

Due ladri, Josè e un compagno gravemente ferito, in fuga dopo l'ennesimo furto si nascondono in una vecchia e decadente hacienda a Jaral de Berrios, un tempo di proprietà di una delle più ricche famiglie messicane. Strane apparizioni, via di mezzo tra incubo e soprannaturale, tormentano i due incauti ospiti.

 

Drena - regia di Aaron Soto (**1/2)

Una ragazzina scopre un cadavare sotto un cavalcavia. Incuriosita da una sigaretta ancora tra le labbra del morto, la giovane decide di fumarla. In realtà non è una sigaretta tradizionale ma una vera e propria canna, il cui effetto non tarda a manifestarsi sottoforma di raggelante manifestazione. Una creatura spettrale appare alla fanciulla, invitandola a "succhiare il sangue dalla vagina della sorella, entro dodici ore. In caso contrario la tua anima verrà strappata dal culo."

 

La cosa mas preciada - regia di Isaac Ezban (*1/2)

Una coppia di adolescenti decide di isolarsi in una baita sperduta nel bosco. Ovviamente per praticare sesso sicuro e per perdere definitivamente la verginità. Noncuranti degli ammonimenti di un locale, i due abbandonano fuori dalla porta alcuni oggetti che, durante la notte, attirano mostruosi folletti. Tra loro uno, più satiro che spirito elementale, intende rapire la verginità della ragazza.

 

Lo que importa es lo de adentro - regia di Lex Ortega (***1/2)

La piccola Laura, sempre più spesso vessata dalla madre, è spaventata dalla presenza di un barbone nella piazza sotto casa, noto come Pepe. Sta ore alla finestra ad osservarlo, pronunciando a ripetizione "uomo nero". La madre considera il comportamento della bambina irresponsabile, mentre al contrario riserva attenzioni e preferenze a Marco, fratello di Laura. E proprio Marco finisce al centro delle attenzioni di Pepe: catturato e ucciso, i suoi organi vengono estratti (destinati a trapianto) per essere consegnati a un dottore eticamente poco professionale. Pepe non è solo un assassino, ma anche pedofilo e necrofilo.

 

Muñecas - regia di Jorge Michel Grau (***1/2)

Una donna, in fuga in una paludosa laguna, viene raggiunta da un uomo trasandato per essere poi catturata e condotta in una capanna circondata da bambolotti appesi ovunque. L'aggressore si diletta in strane attività culinarie, mescolando in enormi calderoni, pieni di acqua bollente, bambolotti e arti umani. La sua infelice e tragica condizione rimane ignota agli occasionali visitatori de... "L'isola delle bambole".

 

Siete veces siete - regia di Ulises Guzman (**1/2)

Un tizio dal volto sfigurato trafuga un corpo dall'obitorio per condurlo in una piana deserta dove, attuando un macabro rituale, lo riporta in vita gradualmente, facendolo passare dallo stato di morto a zombi, quindi di nuovo a quello di essere umano. Durante la magica operazione, mostruose apparizioni circondano l'officiante: una spaventosa donna ragno, cavalieri infuocati e bambini urlanti. Alla base del gesto compiuto dall'uomo sta la necessità di vendetta per un tragico fatto di sangue: il revenenat è infatti il fratello, responsabile del massacro dell'intera famiglia e del suo volto sfregiato. 

 

Día de los Muertos - regia di Gigi Saul Guerrero (*1/2)

Donna Luz, severa tenutaria di un bordello, organizza una celebrazione - detta "Il giorno dei morti" - alla Candelaria, un night club frequentato da stranieri. Qui le ballerine, truccate con facce da scheletro, hanno occasione di vendicare i torti subiti.

 

"La giustizia può essere la più dolce delle amanti, ma la vendetta è veramente una fottuta puttana."

(Donna Luz nel segmento Día de los Muertos)

 

scena

México Bárbaro (2014): scena

 

Antologico messicano dalla qualità altalenante tra il mediocre e la sufficienza, ovviamente adatto solo a chi apprezza il cinema estremo dato che gli autori sembrano puntare, più che alle storie, alla messa in scena di sequenze disgustose e stomachevoli. In prevalenza emerge un approccio a tematiche irrazionali, con presenza di fantasmi, folletti stupratori e zombi che tornano ad essere umani. L'assenza di una cornice nuoce alla completezza del film, che si riduce ad essere un semplice insieme di diversi (per stile e tecnica) segmenti del tutto scollegati tra loro. Il più riuscito è l'episodio in bianco e nero, muto (Muñecas), chiaramente ispirato alla reale location ubicata presso il lago Xochimilco (circa 28 km a sud di Città del Messico) dove sono davvero presenti centinaia di bambole mutilate (prive di arti e ricoperte di muffa) [1], con ingerenza macabra (l'antropofagia) non trascurabile in arrivo dal classico Non aprite quella porta (Tobe Hooper, 1974). Quello meno significativo, per recitazione mediocre e realizzazione tecnica (con finto stile pellicola invecchiata) appare invece La cosa mas preciada, nel quale Ezban sfiora il porno mostrandoci in un paio di occasioni il membro sproporzionato del folletto brutto come la fame e portato al rigurgito durante l'amplesso.

 

scena

México Bárbaro (2014): scena

 

Discreto, scorretto e molto cattivo, Lo que importa es lo de adentro è certamente il cortometraggio più splatter in assoluto dell'intero lotto, a pari merito - per effetti sanguinari e piuttosto realistici - con l'inefficace Día de los Muertos di Gigi Saul Guerrero. Da notare la collocazione inusuale dei titoli degli episodi, posta solo in coda ad ogni singolo cortometraggio. Complessivamente México Bárbaro non rende merito alla cinematografia messicana e resta un prodotto di nicchia, apprezzato però da un pubblico di bocca buona, tanto da garantire un sequel (México Bárbaro II, 2017) realizzato da differenti registi, eccezion fatta per Lex Ortega, presente in entrambe le circostanze.

 

NOTE

 

[1] L'isola delle bambole su Wikipedia 

 

scena

México Bárbaro (2014): scena

 

"Vennero suonati il cupo tamburo di Huichilobos e molte altre buccine e corni e strumenti come trombe, e il frastuono era terrificante. Tutti noi guardammo in direzione della grande Piramide, da dove giungeva il suono e vedemmo che i nostri compagni, catturati quando era stato sconfitto Cortés, venivano portati a forza su per i gradini per essere sacrificati. Quando li ebbero portati sulla piccola piazza, davanti al santuario dove sono custoditi i loro maledetti idoli, vedemmo che ponevano piume sulle teste di molti di loro, e ventagli nelle loro mani; e li costrinsero a danzare davanti a Hiuchilobos, e dopo che ebbero danzato, immediatamente li stesero riversi su pietre piuttosto strette preparate per il sacrificio, e con coltelli di pietra squarciarono loro il petto ed estrassero i cuori palpitanti e li offrirono agli idoli che stavano là. Quindi a calci gettarono i corpi giù per la gradinata e i macellai indios che li attendevano là sotto tagliarono le braccia e i piedi e scuoiarono la pelle dei volti e quindi la prepararono come fosse pelle da guanti, con le barbe, e la conservarono per le loro feste. Allo stesso modo sacrificarono tutti gli altri e mangiarono le gambe e le braccia e offrirono agli idoli i cuori e il sangue."

(Descrizione di Bernal Díaz del Castillo, uno dei conquistadores spagnoli che assistette, impotente, al sacrificio dei compagni durante l'assedio di Tenochtitlán. Letteralmente da "Wikipedia")

 

Trailer 

 

F.P. 19/10/2021 - Versione visionata in lingua spagnola (durata: 114'57")

Ti è stata utile questa recensione? Utile per Per te?

Commenta

Avatar utente

Per poter commentare occorre aver fatto login.
Se non sei ancora iscritto Registrati