Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Divertentissimo, e sottovalutato. Mescola un classico della commedia degli equivoci, i gemelli, aggiungendone un terzo. La trama è indubbiamente farsesca e irreale, e dunque un po' forzata: ma Totò giganteggia nei tre personaggi, e questa cornice plautina gli consente di esprimere tutto il proprio diaframma artistico. Tra i tre personaggi eccelle quello triste e cattivo, il più lontano dalle sue corde, a dimostrazione ulteriore della tavolozza infinita delle capacità recitative del gigante napoletano.
Bravi tutti i tanti comprimari. Azzeccate le scelte dei personaggi ritardati, per la funzione comica comunque mai volgare, e quelle delle bellone. Un’ora e mezza fila via senza un attimo di noia, specie nelle scene che lasciano il fiato sospeso, a loro modo, in cui il terzo uomo può venire scoperto da un momento all’altro. Il finale è un classico all’italiana, la serietà del tribunale che si scioglie nel grottesco.
Non ci si può attendere chissà quali contenuti, ma qualcosa sì, in tal senso: la carrellata dei caratteri opposti è molto istruttiva, nei loro pregi e difetti, soprattutto perché questi si leggono ancor più facilmente, alla luce delle reazioni degli altri personaggi, sbigottiti in quanto ignari. Notevole in tal senso è la critica contro i possibili vizi dei maschi: burberi, arroganti, maschilsti, avidi, meschini, gretti, individualisti.
Lieto fine e musiche allegre, come classico per un commedia del ’51. Purtroppo non c'è in dvd, ma solo su Yoube, seppure in una qualità accettabile.
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