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The Teacher's Diary

Regia di Nithiwat Tharathorn vedi scheda film

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La recensione su The Teacher's Diary

di OGM
7 stelle

 

scena

The Teacher's Diary (2014): scena

 

Insegnare a imparare. Imparare a insegnare. Imparare a imparare. L’esperienza come maestro su una casa galleggiante è una sfida ad ampio spettro, che mette in discussione il rapporto con la realtà, con i propri limiti, con il diverso da sé. Ann e Song, due giovani thailandesi, si confrontano con problemi di cui ignoravano l’esistenza, con domande formulate in una lingua che non è quella studiata sui libri. In quel luogo remoto e primitivo, raggiungibile solo via fiume, e nel quale mancano l’energia elettrica e l’acqua corrente, nulla si può dare per scontato. Altrove, la scuola – con i suoi spazi, le sue attrezzature, la sua organizzazione – è un dato di fatto, la base del discorso, la condizione al contorno entro cui si svolge, secondo tecniche ormai consolidate, la comune pratica di trasmettere la conoscenza. Ma, al di fuori di quella cornice istituzionalizzata, non vi sono barriere protettive che impediscano al mondo di irrompere nella scena, di farsi il teatro cielo aperto di un dialogo che, del tutto estraneo ai vincoli del contratto didattico, parla delle persone presenti ad assenti, di ciò che sono, vedono o sentono, e degli eventi che accadono. Ann e Song si alternano, in quel posto surreale, nello strano ruolo di educatori che nulla sanno, se non quello che scoprono strada facendo, insieme ai pochi ragazzi seduti tra i banchi. Inventare per lottare. Lottare per inventare. Il disagio è determinato, materialmente, dalla scarsità di mezzi  e dall’ostilità dell’ambiente circostante; moralmente, dalla solitudine  e dall’incomprensione. In questa storia tali problemi sono all’ordine del giorno, scandiscono una vita che, non a caso, Ann ritiene di dover registrare quotidianamente sul suo diario. Lo stesso che Song, dopo di lei, consulterà regolarmente per trovarvi una guida, un conforto, la traccia di un pensiero in faticoso divenire, nel quale specchiare il proprio mutevole malessere. Per entrambi i protagonisti, gli episodi di vita si susseguono, freneticamente, senza una concatenazione logica, senza un perché, né una finalità riconoscibile: un braccio rotto, una malattia della pelle, una tempesta, un serpente, un cadavere trasportato dalla corrente. Tutto arriva così, in maniera imprevedibile, a turbare la quiete, a interferire con lo svolgimento del normale programma scolastico, fissando le priorità in maniera inaspettata. Per andare avanti, occorre improvvisare. Dimenticare i capisaldi del proprio sapere, e impostare la mente sul nuovo, sull’imprevisto, quello che si può affrontare soltanto seguendo le ragioni del cuore e le suggestioni della fantasia. Bisogna abbandonare il metodo, perché l’avventura è la ricerca di un filo conduttore che non si sviluppa in maniera sistematica:  procede a tentoni, in un percorso segnato da fallimenti e delusioni, scelte difficili e magari sbagliate. Le lacune e le contraddizioni vanno combattute via via con la forza dell’immaginazione, come quando si finge quel che non è o si sogna ciò che non si possiede. Così può capitare di innamorarsi, a distanza, di una persona sconosciuta: un’assurdità che talvolta basta a sostenere l’anima, e a farla crescere, anche se non produce alcun risultato concreto. Non è un meccanismo magico in grado di creare il miracolo, di favorire l’incontro, di influenzare il destino. Ann e Song, pur se idealmente uniti da un misterioso ed invisibile legame, continuano a commettere errori, a restare lontani, a non  incrociarsi. Perché questa non è una favola: questo racconto non vuole liquidare le naturali incongruenze della vita con una risposta definitiva, la proposta di una soluzione salvifica. Alla corsa verso le certezze finali preferisce il tortuoso vagabondaggio attraverso il caotico universo delle possibilità: quelle che non hanno un nome preciso, perché sbocciano come fiori selvatici lungo il sentiero.

 

 

The Teacher’s Diary ha concorso, come rappresentante della Thailandia, al premio Oscar 2015 per il miglior film straniero. 

 

scena

The Teacher's Diary (2014): scena

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