Regia di Neill Blomkamp vedi scheda film
In breve: c'è un tizio che downloada il contenuto del suo cervello giù per il cesso e poi decide di scrivere e dirigere un film su un robot senziente di nome Chappie. E il film riesce anche più ridicolo del nome del robot...
In breve: c'è un tizio che downloada il contenuto del suo cervello giù per il cesso e poi decide di scrivere e dirigere un film su un robot senziente di nome Chappie. E il film riesce anche più ridicolo del nome del robot.
In un futuro che somiglia molto al presente (2016) a Johannesburg i robot poliziotti sono una realtà. Quando l'ingegnere di vent'anni che li ha creati riesce tutto da solo a inventare anche l'intelligenza artificiale corre a comunicarlo al presidente della compagnia per cui lavora (Sigourney Weaver) la quale, invece di sfruttate in un QUALSIASI modo l'invenzione più importante della storia dell'umanità, respinge l'idea di sviluppare robot senzienti perché i robocops si vendono bene (sic). Intanto un gruppo di malviventi decerebrati se ne esce con l'idea di trovare il telecomando (sic) con cui si spengono i robocops e rapisce l'inventore di tutto. Costui sotto minaccia di morte dà loro il primo robot cosciente e poi viene lasciato libero (mah..). Tornerà però ancora e ancora per educare Chappie alla pittura (sic) e al pensiero indipendente (cacciato dai malviventi griderà al robot: "Libera la tua creatività Chappie!") mentre la gang cercherà invece di insegnargli ad essere un gangster fico (sic). (ATTENZIONE: non si ride neanche un po' durante il prevedibile processo educativo). Incidentalmente c'è anche un Hugh Jackman cattivo (uniche sorprese del film, lui e la sua pettinatura) che vista la presenza dei "robocop" inventa un robot rivale uguale sputato a ED-209 (il robot grosso e cattivo di ROBOCOP, quello che non riusciva a far le scale). Il seguito è prevedibile anche da quelli di voi che hanno l'immaginazione di un Blomkamp.
Chappie ha la voce e la goffaggine di D3PO, le orecchie da coniglio, il muso inespressivo ed è insopportabilmente lamentoso. Se anche è stato sfigato come poliziotto (era sempre rotto) e ancor più come humandroide (o quel che è) per essere nato nella famiglia sbagliata, non riesce ugualmente a commuovere. Blomkamp è il peggiore tra i suoi genitori, non gli dà alcuna dignità tragica, calca i momenti da piccola fiammiferaia senza alcun tatto, senza la minima idea di come valorizzarli se non con musica in tono e lagne robotiche (se penso a quel che sono riusciti a fare alla Pixar con l'afasico WALL-E...). Per di più il film non dice assolutamente niente sul tema della nascita della coscienza (una coscienza "altra", nata dall'informatica, su cui quindi si sarebbero potuti sbizzarrire con le invenzioni) e non gioca sul rapporto tra specie diverse (umana e robotica) coi sottili conflitti, rispecchiamenti e peculiarità che avrebbe potuto mettere in luce (niente a che fare, ad esempio, con la crudele prima parte fiabesca di A.I. di Spielberg/Kubrick). Come se non bastasse non è neanche un film-baraccone di effetti speciali in cui almeno si vedono i soldi spesi. ( Me lo immagino Blomkamp che racconta di essere tornato a una fantascienza più sporca e umana alla DISTRETTO 9...) Il risultato è che neanche l'occhio ha la sua parte e nei momenti di noia e irritazione non sai come distrarti. In definitiva, un serio candidato alla poltrona di peggior film di fantascienza da Meliès a oggi.
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