Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
Filmettino veramente esile. Ed è un peccato perchè Mattoli è una garanzia e si poteva cavare qualcosa di più. L'incastro della storia, tutta a flashback che suddividono il racconto in 5-6 sotto episodi, è ben realizzato ma la comicità è affidata esclusivamente all'improvvisazione della coppia (as usual) senza però tentare alcuna novità o spunto umoristico. Intendiamoci, lo stesso discorso varrebbe per la Malafemmina o i Fuorilegge che tuttavia essendo precedenti, avevano sicuramente più smalto (ancora peggio, a parer mio sarà poi nel 1961 Totò Peppino e la dolce vita, reale instantmovie parodistico che nulla ha di buono). Ci sono comunque dei buoni spunti: Totò che rincasa sommerso da elettrodomestici talmente rumorosi da far comunicare gli attori coi fumetti, un bell'episodio con Mario Riva (forse la parte migliore del film) ed un mini episodio con un insolito Totò circondato da maggioratone. Ma è troppo poco. La noia arriva presto e la fine del film non fa rimpiangere nulla. Vale tuttavia come lettura della fine degli anni '50, quando nell'Italia del boom cambiano i consumi, i diritti e gli stili di vita (epico lo scoppio di una tetta finta da parte di Peppino, nell'atto di affiggere una spilla). Il modello USA era entrato a piene mani nella nostra penisola. Aldilà di questo, dimenticabile. Voto 5.
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