Regia di Laura Poitras vedi scheda film
Dipendente della NSA (National Security Agency) statunitense, Edward Snowden decide di rivelare al mondo gli abusi compiuti dal governo americano nei confronti della privacy dei comuni cittadini. Lo fa convocando la regista Laura Poitras e il giornalista Glenn Greenwald in un albergo di Hong Kong. Dopo pochi giorni, suo malgrado, Snowden è uno dei personaggi più popolari al mondo.
L'imbarazzo di Barack Obama nell'accusare Snowden di danneggiare la sicurezza dell'America, verso la fine del film, la dice lunga sull'importanza del caso, uno dei maggiori scoop giornalistici del ventunesimo secolo. Il nome di Edward Snowden dal 2013 è legato allo scandalo delle intercettazioni abusive da parte della NSA; eppure - proprio perchè la faccenda è di una gravità enorme - ben poco se ne è parlato in termini popolarmente comprensibili e debitamente approfonditi. Anche perchè dalle rivelazioni dell'ex dipendente NSA alle più fantasiose teorie complottiste il passo è breve. Onore al merito quindi: il documentario - premio Oscar 2015 - di Laura Poitras riesce a raccontare 'in tempo reale' i mesi iniziali della vicenda, rimanendo quanto più possibile al fianco del prima anonimo e poi ricercatissimo (specie da CIA e FBI) Snowden e usufruendo del grande lavoro di ricerca effettuato dal giornalista Glenn Greenwald di The guardian. Ma il film non è esente da difetti: tanto per cominciare la narrazione è molto sfilacciata, soffermandosi spesso su dettagli ininfluenti o proponendo prolungati momenti silenziosi di nessuna utilità sul piano del racconto. E, di tanto in tanto, è facile in questo modo perdere il filo della storia. Compare brevemente anche Julian Assange, altro nemico del governo Usa per le rivelazioni pubblicate online su Wikileaks. 5,5/10.
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