Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Una farsetta molto divertente, ma che rivela la sua impostazione teatrale in ogni suo lato, in particolare nella recitazione. Non è certo sorprendente, visto che accosta Totò a Peppino e Titina De Filippo, ma certo per un film è un limite evidente. Come lo è la nota fretta con cui si realizzavano questi prodotti di facile presa sul pubblico: basta considerare che condivide buona parte del cast (il regista innanzitutto) con i coevi Totò, Peppino e la malafemmina e Totò, lascia o raddoppia? Ed a quest'ultimo si avvicina nell'idea di voler descrivere il drastico cambiamento sociale dettato dalla tv: se là c'era Totò che si presentava spontaneamente al telequiz, qui abbiamo il protagonista che viene involontariamente inquadrato dalle telecamere e viene così scoperto dalla moglie. La sostanza è poca, ma buona (sceneggiatura di Maccari, Anton, Mario Amendola, da soggetto di Metz) e c'è anche il numero promozional-musicale di Teddy Reno, proprio come nella Malafemmina. 5/10.
Un uomo si finge rapito per sfuggire alla ricca ed insopportabile moglie. Ma, per quanto lei paghi immediatamente il riscatto, ben presto si accorge che i soldi non gli bastano a lungo. Torna così a casa; nel frattempo però la donna ha scorto il marito in tv ad una festa. Quando l'uomo viene rapito di nuovo, ma stavolta sul serio, le cose si complicheranno.
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