Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Spumeggiante commedia che, pur se un gradino sotto il coevo "Totò, Peppino e la ...Malafemmina", non si può considerare un episodio minore della capacità dei tre (perchè qui è forse Titina a primeggiare) di far divertire con la loro comicità senza tempo
Uscito lo stesso anno del capolavoro "Totò, Peppino e la...Malafemmina", il film che vede ancora l'impareggiabile trio al cospetto questa volta di un bandito in cerca di riscatto, è l'ennesima riuscita alchimia tra tre fuoriclasse della commedia italiana (e qui forse è Titina ad emergere maggiormente, nella parte di una moglie tirchia che lega le posate al tavolo per non farle rubare dagli ospiti e concede mezza tazza di caffè al consorte per risparmiare). Pur se la genialità dei fratelli Capone a Milano rimane inarrivabile, non si può considerare questo un episodio minore, ricco come è di spunti comici e di quella vivacità tipica di tutte le pellicole dove Totò e Peppino si sono trovati a recitare insieme, anzi accentua il rammarico che questa coppia abbia lavorato solo per una manciata di film ed in un periodo in cui la loro comicità è stata spesso considerata minore da buona parte della critica, salvo rivalutarli decenni dopo...
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