Regia di Ansano Giannarelli vedi scheda film
Documentario sulla vita di un'operaia milanese nel 1968. Al caos ansiogeno della metropoli si aggiungono tutte le problematiche tipiche del lavoro in fabbrica, con l'ulteriore carico di responsabilità e doveri tipicamente femminili: dall'ordine domestico alla cura dei figli.
Oltre 300 saldature all'ora per un'operaia della Siemens. Attorno c'è Milano, grigia, caotica e opprimente. Ansano Giannarelli, documentarista di discreta fama, si occupa della questione lavorativa femminile con un'analisi in profondità, ma debitamente garbata, per nulla invadente o apertamente schierata; certo, si avverte con chiarezza l'impostazione di sinistra dell'opera, ma pur essendo nel fatidico 1968 il regista sceglie di tenersi lontano da facili slogan e retoriche del momento. Le storie che Giannarelli racconta sono seguite dalla sua macchina da presa sia nell'ambiente lavorativo che in quello domestico, dal sabato al lunedì come suggerisce il titolo; perchè le preoccupazioni di una metalmeccanica non sono solamente quelle produttive, naturalmente, ma anzi si rivolgono principalmente alla cura della casa e dei figli, cosa che rende ancora più complesso portare avanti un mestiere evidentemente sfibrante come è quello di chi sta alla catena di montaggio. Giannarelli intervista anche alcune operaie - che raccontano i disagi di questa vita in prima persona - con il suo stile asciutto e diretto, votato all'analisi piuttosto che alla cronaca. 25 minuti di durata per una pellicola che, nella filmografia del regista, si situa appena prima di Sierra maestra (1969) e Non ho tempo (1973), due dei suoi lavori più celebri. Il commento è scritto dalla giornalista politica Miriam Mafai. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta