Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
La nota principale di questo film è l'ingresso di prepotenza della televisione nell'immaginario collettivo: è così che Lascia o raddoppia?, ormai diventato un'istituzione nazionale (si consideri che la tv in Italia aveva 4 anni e ancora pochi erano gli apparecchi), è pronto per esordire sul grande schermo, all'interno poi di un classico dei classici: una commedia di Totò. Totò che è a dir poco scatenato qui, vuoi per la sceneggiatura - semplice, ma ispirata - che vanta il nobile poker di firme Age-Scarpelli-Marchesi-Metz, vuoi per l'eccitante novità della tv, fra celebrità, nuove possibilità espressive e belle ragazze (oltre a Dorian Gray, nel film ci sono Valeria Moriconi, Rosanna Schiaffino e la valletta Edy Campagnoli). E non è da dimenticare la partecipazione di Mike Bongiorno, anch'egli nei panni di sè stesso. Appena insufficiente per la trama stiracchiata e la trasparente consistenza dei personaggi, poco più che macchiette a partire dal duca-Totò.
Un duca squattrinato cerca di guadagnarsi da vivere con piccole truffe all'ippodromo; quando vede Lascia o raddoppia? in tv decide di partecipare, con domande sui cavalli. Fa successo, fin quando due scommettitori malavitosi lo contattano separatamente, uno per invitarlo 'caldamente' a raddoppiare e l'altro a non farlo.
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