Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Il film spionistico è caduto un po’ in disuso negli ultimi anni, ma Steven Spielberg lo ha riportato in voga con brillanti risultati ne “Il ponte delle spie”. L’epoca della Guerra Fredda, dei complotti spionistici fra Stati Uniti e Unione Sovietica, delle mediazioni diplomatiche per ottenere la liberazione dei prigionieri politici, rivive in una sceneggiatura di Matt Charman e dei fratelli Coen che ha un ritmo quasi infallibile e riesce a dare una consistenza umana ai personaggi di entrambe le fazioni, con i Sovietici che non vengono (quasi) mai ridotti a facili macchiette, come accadeva in tanti film del genere degli anni passati. Il film si ricollega al filone di impegno civile e sociale del cinema di Spielberg che ha il suo più significativo esemplare in “Schindler’s list”, e anche in questo caso si avverte un richiamo morale ai valori americani più autentici che per fortuna non scade nel moralismo. Spielberg ha dimostrato già da tempo di non essere soltanto un regista di giocattoloni miliardari, e il modo in cui gestisce la suspence nelle scene d’azione, pur non rinunciando del tutto alle risorse spettacolari del suo repertorio, attesta una maturità che ormai non dovrebbe essere contestata neppure dai suoi detrattori. Qualche passaggio irrisolto rimane anche nella parte ambientata a Berlino Est, a conferma del fatto che Spielberg eccelle soprattutto nella rappresentazione della realtà americana, a tratti vi sono lunghi dialoghi come in “Lincoln”, ma nel complesso si tratta di una sfida vinta con onore: notevole come sempre l’illuminazione di Janusz Kaminski, a tratti di sapore pittorico, fluido il montaggio e ottimo il cast. Tom Hanks è qui nella sua migliore performance spielberghiana di sempre, ricco di sfumature e attendibile nel ruolo dell’avvocato Donovan, affiancato da un Mark Rylance che è stato elogiato un po’ da tutti e ha vinto l’Oscar a sorpresa strappandolo a Stallone, che si starà ancora mordendo le mani; buone anche le prestazioni degli altri. Cinema volutamente retro e all’antica, ma in questo caso direi che è un marchio di qualità.
Voto 8/10
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