Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Americani buoni, contro russi cattivi in un'offerta imperdibile del 2x1. Solo fino a esaurimento scorte.
Di cosa vogliamo parlare? Del film? Bello. Tecnicamente è ben fatto, ben recitato, ben sceneggiato. Ragazzi, non è facile mettere in scena due ore e mezzo di pellicola con questa tenuta, Spielberg sa il fatto suo e qui è stato aiutato pure dai Coen che hanno dato alla scena un tocco di imprevedibilità in più. Questo vi spiegherà perché io ho dato un 7 tondo.
Non è del film che voglio parlare però, non nel senso tecnico. E' la viscida propaganda americana che mi ha colpito, sebbene non ci sia proprio nulla da stupirsi ormai. Spoilero un po', per cui chi non l'ha visto magari è meglio che non prosegua.
La pellicola parte da un assunto che sembra messo lì apposta, il solito "ispirato da una storia vera". Di questa storia l'unica cosa vera potrebbe essere lo scambio di prigionieri. Lo spettatore però sarà portato a pensare che gli americani, pur nella loro acredine verso il nemico, trattassero i loro prigionieri politici con i guanti, al contrario dei russi che li torturavano e picchiavano. Sarà portato a pensare che gli americani aprissero le braccia alle loro spie, mentre i russi le deportassero o uccidessero una volta rientrate in patria, perché sospette di aver rivelato segreti al nemico. Vedrà carceri americane accoglienti e, di contro, celle nemiche umide e squallide. Nelle didascalie finali le cose saranno spiegate meglio ma, nel dialogo finale, Abel dice a James che capirà il suo destino dalla reazione dei suoi superiori, osservando se lo abbracceranno o gli indicheranno il sedile posteriore. Bene, gli indicano il sedile posteriore, a differenza del ragazzo americano che riceve abbracci, lacrime e tributi in patria.
Fatto salvo tutto questo viscido modo di autocelebrarsi, la pellicola resta gradevole e ne consiglio sicuramente la visione. Nulla di eccezionale o indimenticabile ma un film di buona fattura.
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