Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Il Ponte delle Spie conferma la passione storica e la regia manieristica e ridondante dell'ultimo Spielberg.
Il Ponte delle Spie conferma la passione storica e la regia manieristica e ridondante dell'ultimo Spielberg. Una storia realmente accaduta, quella del primo scambio di spie a Berlino, viene messa in scena in modo poco rigoroso in un melange di effetti di controluce, di ricostruzioni digitali, di movimenti di camera gratuiti che hanno come risultato di appiattire la storia togliendogli profondità. Dal punto di vista visivo il film copre più che scoprire i personaggi. La musica aleggia zuccherosa, la fotografia risplende di una luminosità finta e inaccurata, l'eccesso di controluce non evoca il passato ma riesce solo a ricordare lo stile docu-finzionali dei documentari storici televisivi. Il film tiene per l'interesse della storia, ben tratteggiata dai fratelli Cohen, ma è troppo spesso fermata dalle facili metafore ridondanti della regia. Recitazione di maniera.
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