Regia di Steven Spielberg vedi scheda film
Steven Spielberg celebra, come aveva già fatto in Schindler's List, la figura dell'eroe silenzioso e dell'uomo "tutto d'un pezzo".
Nella sua ventinovesima fatica, Steven Spielberg celebra, come aveva già fatto in Schindler's List, la figura dell'eroe silenzioso e dell'uomo "tutto d'un pezzo", colui che mette a rischio la propria esistenza per il prossimo. Il protagonista della vicenda, trasposizione di eventi realmente accaduti, è l'avvocato James Donovan (un magnifico Tom Hanks, alla sua quarta collaborazione col regista), che alla fine degli anni Cinquanta viene incaricato di negoziare uno scambio di prigionieri: la spia sovietica Rudolf Abel (Mark Rylance, premiato con l'Oscar) in cambio del pilota Francis Powers. Donovan però finisce per affezionarsi ad Abel, e inoltre fa di tutto per liberare in parallelo anche un secondo americano. La strepitosa sceneggiatura firmata dai fratelli Coen con Matt Charman è arguta nel giocare con i generi, alta nelle ambizioni e capace di partorire simbologie di disarmante genialità (che cosa significa servire la propria causa e non tradire la propria patria?) e disegna storia e personaggi con lucido realismo e sincera umanità. Il nocciolo centrale risulta un po' barboso in un paio di segmenti, ma in compenso gli ultimi quaranta minuti, che seguono serratamente il fatidico evento sul "ponte delle spie", sono un autentico prodigio di scrittura e di poesia.
A causa di un problema di salute, John Williams è qui sostituito da Thomas Newman nella stesura delle musiche.
OTTIMO film (8) — Bollino VERDE
VISTO al CINEMA
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