La recensione su Jurassic World

Adesso mi ci vorrebbe la potenza di un dinosauro per affermare il mio pensiero, perchè mi sa che è una missione impossibile esternare al mondo la mia delusione, dopo aver visto un film che ho trovato scontato, banale, noioso e prevedibile mentre sta suscitando l'entusiasmo di folle osannanti. Questo film sta registrando record di incassi e di gradimenti, io stesso ho visto sale esaurite e gente di ogni età in preda ad entusiasmi indicibili. Voglio precisare che degli episodi precedenti ho visto solo il primo ma essendo trascorsi tanti anni il ricordo ne è stato quasi del tutto rimosso. C'è poi da dire che il genere di cinema mi lascia scarsamente interessato (o meglio posso ben capire quei discorsi sul cinema "che fa sognare ad occhi aperti" ma limitatamente al primo della serie a cui hanno fatto seguito episodi sempre più scontati e di scarso rilievo). Certo che se poi uno si vuol tuffare nella "grandeur" e nel gigantismo qua trova pane per i suoi denti dato che i milioni spesi, a livello spettacolare si vedono tutti. Ma la sostanza latita. E poi anche come Grande Spettacolo Pop la "baracca" è sempre più un "baraccone" che andrebbe dismesso. Ma è ovvio, in ottica economica, che Hollywood non la smetterà mai finchè i riscontri saranno favolosi al botteghino come quelli di quest'ultima proposta. Alla proiezione cui ho assistito naturalmente sala quasi sold out e pubblico in delirio. E io invece, con la faccia un pò sul nauseato da tanto ingiustificato strepitare. Intanto la vicenda è la solita pappa che si può immaginare, soliti discorsi ad altezza di quindicenne che vorrebbero attenere ad etica e a messaggi ecologici, solite lezioncine su Uomo e Natura, solito Uomo che sfrutta l'Animale, il quale prima o poi gli si rivolta contro, poi arriva il cattivone che vuol trarre profitto dall'Animale...insomma SOLITE COSE. Solitissime cose. Ma cose che il popolo bue che assalta le multisale VUOLE sentirsi dire. Così la mattina dopo in ufficio o in fila dal panettiere potrà dire "Ho visto i dinosauri!". Che poi sia una saga che va avanti per inerzia senza più alcuna propulsione ma solo perchè FA SOLDI A PALATE, al suddetto popolo bue cosa vuoi che gliene importi. La vicenda non la racconto nemmeno perchè sarebbe ai limiti dell'imbarazzante. E allora diamo un'occhiata al cast. Intanto il protagonista Chris Pratt (ovviamente da me già visto nei "Guardiani delle Galassie") non trovo che sia un attore granchè dotato (a parte un'indubbia tendenza alla piacioneria) e dunque mi vede piuttosto indifferente. La co-protagonista poi, Bryce Dallas Howard, brilla per scarsa espressività oltre a starmi decisamente antipatica. Ma, restando sul cast, devo dire che proprio qui ho individuato le uniche due sorprese gradite di tutto il film. Due attori che mi piacciono parecchio. Uno è l'ultima faccia che ti aspetteresti in una produzione americanissima, e mi riferisco al francesone Omar Shy, il divo di "Quasi amici" peraltro da me ammirato di recente nel bellissimo "Samba" con Charlotte Gainsbourg. Ecco: lui mi sta troppo simpatico, seppure qui relegato ad un ruolo piuttosto ridotto. E poi c'è uno dei miei attori prediletti, il fantastico Vincent D'Onofrio che -seppur in un ruolo ridondante di luoghi comuni e scritto con la mano sinistra- riesce a far rifulgere tutta la sua classe di attore superbo. Ma è comunque troppo poco per risollevare una simile minestra riscaldata (anzi: un minestrone, visto che tutto appare in proporzioni mega). E poi basta dinosauri, hanno rotto i coglioni. Tra loro e quei cazzo di velociraptor emettono suoni cacofonici che mi hanno irritato e decisamente infastidito. Ora odio quei cavoli di bestiacce gracchianti e rumoreggianti. E mi viene in soccorso -dal cuore- il ricordo dolcissimo del solo dinosauro che amo. Quello del giocattolo t-rex di Toy Story, capolavoro targato Pixar, un adorabile buffo dinosauretto che i suoi colleghi giocattoli irridevano per via delle sue braccine troppo corte.