Regia di Mario Mattòli vedi scheda film
I film con Totò non hanno mai brillato per particolari valori strutturali. I produttori avevano capito che il pubblico non c’andava tanto per il sottile – tantomeno Totò – e che ad esso interessava solo spassarsela quell’oretta e mezza con il loro beniamino della risata. Non fa eccezione questo episodio della sua filmografia più autunnale, anche se le occasioni per divertirsi non mancano di certo, grazie soprattutto all’apporto di un Aldo Fabrizi più che brioso. Non è un film comico (come spesso capita al Totò di questo periodo), ma una commedia sugli opposti mascherata da finta analisi generazionale, diretta con mano lesta da quel gran professionista che fu Mario Mattòli. Come sempre, il film è Totò (più Fabrizi), non ci sono altre ragioni per vederlo. Anche se le vecchie zie e il nonno di Carlo Pisacane sono gustosi tanto quanto Luigi Pavese. E il nome di Totò non si dimentica: il cavalier Antonio Cocozza della rinomata pasticceria omonima.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta