Regia di Steno, Mario Monicelli vedi scheda film
La trama, se così si può dire, è solo un flebile pretesto per consentire a Totò di esprimere la propria comicità sul mondo femminile o, per dirla con termine caro a Fellini, sull'eterno femminino, visto dal punto di vista del maschio italico. Come struttura e concezione di fondo, somiglia un po' a "Siamo uomini o caporali?" (peraltro successivo a questo), ma non è divertente come il film di Mastrocinque. Anche Peppino De Filippo qui è molto sacrificato da un ruolo poco suo. E tuttavia Totò offre notevoli spunti di comicità, soprattutto negli episodi della telefonata (con la brava caratterista Clelia Matania nei panni della servetta) e del dialogo con Ave Ninchi su "Gregorio Pecco" e la carne di cavallo.
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