Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film
Un paio di racconti di Cechov stravolti dall'estro di totò, nella sua fase "maturanda" in cui alla macchietta del pupo vivente sostituisce l'eroe quotidiano alle prese con i malcontenti della burocrazia. Si tratta della storia di un impiegato statale che passa mille guai senza mai trovare il suo equilibrio per via di soprusi, ingiustizie, ma soprattutto coincidenze ed equivoci. Il finale, sorprendente, lascia intravvedere qualche chicca da storia del cinema italiano (il funerale di un non morto, la burocrazia in paradiso, il colloquio coi potenti dell'aldilà). Grande interpretazione di un giovanissimo Alberto Sordi, nel ruolo di un uomo cinico, messo apposta al mondo per rovinare la vita dei subalterni.
Il film è godibile, anche se ci sono numerose imperfezioni, comunque trascurabili.
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