Regia di Mario Monicelli, Steno vedi scheda film
Grande film girato da Monicelli e Steno
Un archivista capo del ministero, nel secondo dopoguerra, deve fare i conti con una famiglia numerosa, una promozione sospirata, ma che non arriva mai e infine addirittura con un licenziamento subito perchè sprovvisto e impossibilitato ad ottenere la licenza elementare,"conditio sine qua non" per conservare il posto.Questo film targato Moniceli e Steno, con Totò e Sordi è un piccolo capolavoro,che non trova molto spazio nei palinsesti televisivi ed è un vero peccato.E' una ricca e sapiente miscela di ironia,dramma umano, humor e malinconia.Atto d'accusa contro una società formalista, che costringe un pover'uomo a recitare la farsa delle finte vacanze per mantenere il "decoro"familiare,contro una burocrazia gerarchica che punisce i più deboli,quelli che non hanno santi in paradiso e premia coloro i quali anche senza merito, si adeguano però al sistema,il suo diretto superiore fa le parole crociate,lo sanno tutti, ma va bene così.Poi la disumanizzazione totale e cinica del mondo del lavoro, quando muore uno di loro che aveva un ruolo di prestigio e redditizio,nessuno ne celebra veramente la memoria,ma tutti si affannano a inventarsi il modo di prenderne il posto.
La chiosa di un Totò,immenso, davanti alla commissione d'esame,quando sconfortato intuisce le loro intenzioni, è una profonda e amara riflessione umana ed esistenziale"gli studi sono adatti ai bambini,pieni di interesse e voglia di conoscere e soprattutto spensierati,ma un anziano impiegato, con il problema di arrivare a fine mese, cosa può sapere dell'ultimo re di Roma e del bove di Carducci?Può conoscere il costo delle patate e del pane queso si"
Grande indimenticabile cinema e menzione speciale per Aroldo Tieri,ottima spalla di Totò e non soltanto,attore di grosso talento artistico.
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