Regia di Ansano Giannarelli vedi scheda film
Cortometraggio che ricostruisce, con l'ausilio di un testo di Giacomo Debenedetti, il rastrellamento del ghetto ebraico di Roma da parte dei nazisti, il 16 ottobre 1943.
Ciò che accadde il 16 ottobre del 1943 è purtroppo noto: i nazisti, terminato un ultimatum secondo il quale gli ebrei romani avrebbero dovuto raccogliere 50 kg di oro per aver salva la vita, cominciarono i rastrellamenti del ghetto ebraico della capitale, deportando 1024 persone. E questo nonostante il folle tributo in oro fosse stato effettivamente pagato; a tornare vivi dai campi di concentramento in cui furono smistati, riuscirono solo in poco più di una decina. Una delle pagine più nere della seconda guerra mondiale è protagonista di questo cortometraggio che risulta essere la seconda regia di Ansano Giannarelli (dopo Geometria della pittura, di poco precedente), ma il primo lavoro decisamente rappresentativo dello stesso regista, del suo concetto di cinema strumento 'civile' di diffusione di idee. Il testo di partenza è quello omonimo firmato da Giacomo Debenedetti, la sceneggiatura è di Mino Argentieri; lungo i 12 minuti e mezzo di proiezione scorrono crude fotografie reali di quei terribili giorni e scene ricostruite per l'occasione, con la voce narrante di Arnoldo Foà. Contemporaneamente Carlo Lizzani stava girando, sul medesimo argomento, L'oro di Roma. 6,5/10.
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