Regia di Steno vedi scheda film
Questo film nasce in un contesto particolare e cioe' quando in Italia iniziava a dilagare la moda dei film gialli e dei polizieschi truculenti,una moda che dilago' anche nel mondo del fumetto con titoli come Satanik o Diabolik dal puro stile noir, che il regista Mario Bava porto' sullo schermo nel 1967.I produttori fiutarono la ghiotta occasione per imbastire una storiella noir ovviamente riletta in chiave farsesca basata sull'intreccio narrativo di sei personaggi diversi,tutti interpretati da Toto'.La storiella è alquanto esile,tutto è basato sul genio recitativo di Toto' che rende la visione frizzante e godibilissima,c'e' un piccolo accenno ad una satira sociale con riferimenti all'evasione fiscale e alla riverosa ossequienza e impunita' (civile e penale) riservata ad una casta sociale facoltosa.Lo snodo narrativo del film in alcuni momenti sfonda nel surreale e qui si vede la mano dello sceneggiatore Metz,per il resto la regia non è delle migliori di Steno,anche se non era certo sua intenzione costruire una satira solida e reale ma incentrare il tutto sulla recitazione di Toto'.Il principe in questo film raggiunge vette altissime della sua arte mimica e recitativa,con una galleria gustosissima di personaggi: un marchese,una baronessa,un prelato,un chirurgo,un generale ed infine un fratello illegittimo,sei fratelli dai tratti nevropatici,interpretati da Toto' sublimando il suo intero repertorio di "maschere" i cui tic e vezzi linguistici appartengono a vecchi sketch teatrali e d'avanspettacolo creando cosi' sequenze antologiche come quella del chirurgo-macellaio che infierisce su un inerme paziente o quella del generale nostalgico - fascista che crede di vivere ancora ai "bei tempi".Curiosissimo è denotare l'uso del doppiaggio nei personaggi della baronessa e del monsignore doppiati rispettivamente da Carlo Croccolo con effetti esilaranti e da Renato Turi che impronta una voce dalle tonalita' "canoniche",peccato per il resto,il film manca di una sua autonomia narrativa,con una storia raffazzonata e una sceneggiatura flebile,le quattro stelle le merita grazie ad un esilarante galleria di personaggi che saranno anche iperbolici ma che si lasciano rivedere anche dopo cento volte.....
Imbastisce un film che non è il suo migliore con una regia onesta e senza pretese basata tutta sull'arte recitativa di Toto'.....
Supera se stesso in un iperbolica e mastondotica galleria di "caratteri" che solo la sua' genialita' poteva rappresentare......Superlativo..
Ottimo e godibilissimo nei panni di un marito pauroso e fedifrago...
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