Regia di Steno, Mario Monicelli vedi scheda film
Parodia del neorealismo (l'inizio ambientato nella scuola occupata dagli sfollati) e farsa surreale (l'episodio del cimitero, quello ambientato nella casa pluriaffittata) s'intrecciano in un film dove Totò riesce ancora a dare il meglio di sé stesso: memorabili l'episodio in cui dimostra di avere fatto l'uovo e quello in cui si finge l'alunno Fuffoni. Qualche ingenuità, forse inserita per allungare la minestra o per far ridere gli spiriti semplici (la paura dei fantasmi, il musulmano geloso) non inficiano la riuscita di un film che Totò tiene in piedi dall'inizio alla fine.
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