Regia di Claudio Di Biagio vedi scheda film
Ci fosse anche solo metà della passione che trasuda questo mediometraggio di 50 minuti in tutte le altre pellicole italiane che sgomitano – molte volte a vuoto – per tentare di emergere nelle nostre sale cinematografiche dove dominano i blockbuster americani, non si parlerebbe più tanto di “crisi del cinema nazionale”.
Ci voleva un gruppo di youtuber italiani, tra i quali spiccano Claudio di Biagio (curatore del canale Nonapritequestotubo) e Luca Vecchi del gruppo The Pills, la loro passione per il personaggio creato da Tiziano Sclavi e un finanziamento crowdfunding da parte di altri fan sul sito indiegogo.com per dare una degna trasposizione cinematografica al noto Indagatore dell’incubo, personaggio ancora incerottato dall’orrendo – in questo caso, non in senso buono – adattamento statunitense nel film del 2010. Un film fortemente voluto da fan e realizzatori, primo esperimento di questo genere riuscito in Italia, e che potrebbe aprire una nuova strada nella produzione cinematografica nel nostro paese.
Veniamo alla trama: la sceneggiatura originale, scritta da Luca Vecchi, racconta di una giovane ragazza, Adele, vittima di un agghiacciante incubo ricorrente, che per porre fine a questo orrore notturno si rivolge alla persona più competente in materia, l’indagatore Dylan Dog, seguito dall’immancabile assistente Groucho. Per l’occasione la location si sposta da Londra a Roma: una scelta – sicuramente imposta da problemi di budget – che comunque crea un’atmosfera d’effetto non da poco.
Considerando che il film è un prodotto low-budget realizzato da persone piene di passione, ma non certamente professionisti, il risultato è sorprendente, un vero gioiellino. Degne di menzione sono sicuramente la scenografia, la fotografia barocca in tema con le location, i buoni effetti speciali e il restante cast, tra cui svettano su tutti il perfetto Groucho di Luca Vecchi e la guest star Milena Vukotic, perfetta nel ruolo della medium Trelkowsky. Tuttavia, alcune pecche sono evidenti: la regia poco fantasiosa di Di Biagio, che si perde a sghembare un po’ troppe inquadrature per ricreare un’atmosfera da fumetto (cosa che non riesce il più delle volte), la sceneggiatura non convincente e senza il tocco coinvolgente caratteristico di Sclavi e, su tutte, il Dylan interpretato da Valerio di Benedetto, mai in grado di cambiare espressione e tono di voce, affossandosi sul lato maledetto del personaggio e dimenticando la sua grande ironia.
Gli aspetti meno riusciti sono comunque da contestualizzare nel clima della produzione totalmente indipendente e nella scarsa esperienza dei più, e sono comunque tranquillamente migliorabili in eventuali prossimi lavori. Chissà che proprio la Bonelli non si interessi ad un eventuale secondo capitolo e conceda il soggetto di qualche numero storico. Pieno di citazioni che faranno piacere agli amanti del fumetto, ma che non rendono comunque il film un prodotto solamente per un’elite di appassionati.
Insomma, un film genuino e sincero realizzato da persone che hanno passione per ciò che fanno, che tengono più al risultato finale che ai guadagni che può procurare (la pellicola è no-profit e distribuita gratuitamente su youtube sul canale The Jackal) e che vogliono davvero bene a questo personaggio. Il cinema e il pubblico italiano hanno fame di genere, e se questi sono i rappresentanti del futuro prossimo che ci attende, potremmo non rimanere delusi. Sufficienza piena di incoraggiamento.
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