Regia di Camillo Mastrocinque vedi scheda film
Doppio Totò,come gli è capitato altre volte in carriera,con una versione "naturale" ed una doppiata da Emilio Cigoli:l' "avventura" questa volta,per il comico napoletano,lo porta nella capitale francese,incastrato da un intrigo ordito da un suo sosia,boss della mala parigina.Il plot,trentatrè anni prima,sembra quello di "Johnny Stecchino",e infatti,già non era proprio un'invenzione estrosissima già allora.La regia di Mastrocinque è corretta,Sylva Koscina è di una bellezza sfolgorante,e Totò ha perlomeno una scena da ricordare,quella del treno dove fa diventare matto lo sventurato che condivide con lui la cuccetta,interpretato per questa volta da Luigi Pavese e non da Renato Castellani. Per il resto,intreccio così così,la sceneggiatura si ingolfa qua e là,e la professionalità del comico spesso viaggia con il pilota automatico.Titolo piuttosto considerato da buona parte dei recensori come una delle commedie migliori di Totò,c'è la sequenza in cui,con numero di ballo e smorfie annesso,come solo lui sapeva fare,sulle note di "Miss,mia cara Miss",sua canzone celeberrima,ma non tutta la pellicola è riuscita,e si sorride,ma ci sono diversi titoli con protagonista il dinamico partenopeo,scritti meglio e più efficaci nella riscossione del riso.
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