Regia di Steno vedi scheda film
La ragion d’essere del film è tutta nel titolo: mostrare per la prima volta Totò a colori. Suprema indifferenza per i contenuti: si tratta di un puro e semplice assemblaggio di scenette a sé stanti, collegate talvolta davvero malamente (es. nell’ultima giuntura, con una voce off che informa che Totò è sopravvissuto al tentato omicidio) ma assolutamente irresistibili. Sono giustamente entrati nel mito l’episodio con l’onorevole nel vagone letto (che Totò e Castellani, a teatro, potevano allungare ad libitum) e quello degli esistenzialisti di Capri, con annesso sputo nell’occhio. Uno di quei casi in cui ci si può abbandonare al piacere della risata senza un solo pensiero al mondo.
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