Regia di Bruno Mattei vedi scheda film
Per Mattei, che cominciò a dirigere negli anni Settanta nel segno della commedia scollacciata e dei thriller-horror da quattro soldi, non dev'essere stato facile accettare il declino del nostro cinema - qualitativo e soprattutto economico - e venire a patti con esso. Almeno, però, è riuscito a galleggiare nell'oceano in tempesta grazie al mercato dell'homevideo, come dimostrano i numerosi prodottini da lui licenziati esclusivamente per il noleggio privato a partire dagli anni Novanta. Belle da morire è un soft-porno (frequenti scene di sesso, palese nei nudi e nei movimenti, ma nessuna inquadratura di atto sessuale esplicito) realizzato in povertà con un cast adeguatamente semidilettantesco e una storia pressochè inesistente (ma vorrebbe persino esserci una morale: il protagonista cattivo infatti andrà incontro a parecchie rogne a causa del suo comportamento crudele). Mattei si occupa del montaggio e della sceneggiatura (il soggetto è del produttore Gianni Paolucci), ruoli per i quali usa il suo vero nome, mentre per la regia viene accreditato sui titoli di testa come Vincent Dawn. Frequenti scene di lap dance - la storia è ambientata per gran parte all'interno di un locale notturno - riempiono il grande vuoto della trama. Nonostante tutto, tre anni più tardi Mattei dirigerà un Belle da morire 2. 1,5/10.
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