Regia di Marco Dutra vedi scheda film
Ultimamente sto ricevendo sempre buone sorprese dai giovani cineasti brasiliani e questo thriller/horror dalle atmosfere inquietanti, firmato da Maaco Dutra, non fa eccezione.
Il film, quasi interamente ambientato all'interno di un appartamento, racconta del ritorno a casa, dopo un divorzio e la perdita del lavoro, del quarantenne Junior. I rapporti col padre, rimasto solo dopo la morte della madre e l'internamento dell'altro figlio in una casa di cura, non sono facili. Il padre cerca di voltare pagina con una nuova relazione sentimentale con una vicina di casa, ed di sbarazzarsi degli oggeti bizzarri e inquietanti legati al ricordo della moglie defunta; ha anche affittato un stanza della casa ad una giovane e bella studentessa di musica dalla splendida voce, Bruna (interpretata dalla cantante Sandy Leah, celebre in Brasile). Tornato nella casa della sua infanzia, Junior si dimostra poco interessato a iniziare una nuova vita trovando un lavoro, quanto piuttosto a scavare nei ricordi di quand'era bambino, scoprendo in una stanza rimasta chiusa per anni misteriosi oggetti e messaggi in codice legati ai culti spiritici e demoniaci a cui la madre si dedicava coinvolgendo i figli bambini: questa immersione nel passato e il dolore e la solitudine legati alla perdita della madre e del fratello renderanno Junior sempre più disturbato e disconnesso dalla realtà. La "saudade" di Junior inizia progressivamente a generare mostri e soltanto il compimento dei riti lasciati incompiuti dalla madre potrà riportare la pace nella sua mente ed in quello che resta della famiglia.
Il regista dimostra di saper usare con maestria gli stilemi del genere thriller soprannaturale, facendo crescere e calare la tensione con grande abilità, utilizzando un ritmo lento ma incalzante che ci fa scoprire a poco a poco nuovi dettagli sul passato dei personaggi ma dosando le rivelazioni e le apparizioni e lasciandoci curiosi di sapere di più, sapendo avviluppare lo spettatore in atmosfere torbide e paralizzanti. A questo effetto contribuisce l'ottimol'uso delle musiche, che hanno un ruolo centrale nella vicenda: di grande impatto l'ipnotico canto finale "Serpente da noite", affidato alla splendida voce di Sandy Leah.
Tutti a fuoco nei loro ruoli gli interpreti: dallo stralunato protagonista di cui assistiamo allo sfilacciarsi della mente, alla conturbante Bruna dalla voce angelica, al deluso e scettico genitore vittima di una famiglia parecchio sui generis. Unico personaggio non riuscito quello della veggente Matilda: troppo macchiettistico.
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