Regia di Takashi Shimizu vedi scheda film
Onirica ghost-story, certo, ma che ha i tempi e i modi di un truce racconto psicologico. Piccoli scorci di storie che sembrano quasi frammenti di un incubo, vivi senza un’identità e morti che attentano agli equilibri esistenziali. Shimizu dirige con estrema fluidità un horror visivamente elementare ma con al suo interno preziose schegge terrifiche. Dai volti gelidi e sanguinanti dei protagonisti al cupo e graffiante sound design. Un gioiello.
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